09/01/2013 di Redazione

Governo USA: Iran dietro agli attacchi alle banche

Il Governo statunitense non crede alla rivendicazione di un fantomatico gruppo di cyber criminali: dietro ai massivi attacchi DDoS ai danni delle banche nazionali c'è l'Iran, che vuole vendicarsi per i danni causati da Stuxnet al progetto nucleare.

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C'era l'Iran dietro ai recenti attacchi informatici ai danni dei maggiori istituti bancari statunitensi. Lo sostiene James Lewis, ex membro del Dipartimento di Stato e Commercio attualmente impiegato al Centro per gli studi strategici e internazionali: "non vi è alcun dubbio all'interno del governo degli Stati Uniti che l'Iran fosse dietro a questi attacchi." 

A finire nel mirino erano stati PNC, Bank of America, HSBC e altre, e per mettere Ko i servizi era stata usata la tecnica del Distribuited Denial of Service (DDoS). Il gruppo che aveva rivendicato gli attacchi si era identificato come "Izz ad-Din al-Qassam Fighters Cyber".

USA sotto attacco dell'Iran?

Secondo James Lewis la dicitura è solo una copertura per il governo iraniano, nell'ambito di un progetto di vendetta per i danni causati da Stuxnet al suo progetto nucleare. Ricordiamo infatti che, benché non ci siano state ammissioni ufficiali, sembra che sia stato un agente israeliano infiltrato ad installare il virus nella centrale nucleare di Natanz, bloccandola per diverse settimane. A rivelarlo erano stati proprio ex componenti dei servizi segreti statunitensi.

Lewis non ha spiegato in dettaglio quali siano le prove che il Governo ha raccolto a carico dell'Iran, ma la sua tesi è suffragata dall'opinione di un ricercatore di sicurezza di Radware, secondo cui l'attacco su ampia scala ai danni delle banche (che a quanto pare non ha precedenti) e la difficoltà di tracciamento della fonte potrebbe indicare un sostegno statale.

Secondo il Governo l'Iran ha voluto vendicarsi per Stuxnet

Gli esperti di MacAfee sono di avviso differente: in un documento dettagliato pubblicato qualche settimana fa avevano addebitato la paternità degli attacchi a un individuo conosciuto come vorVzakone, lo stesso che nel mese di settembre aveva annunciato che nella primavera del 2013 sarà sferrata una massiccia campagna di frode contro 30 banche degli Stati Uniti. La minaccia secondo MacAfee è tuttora concreta e pericolosa.

I due scenari paventati sono molto differenti, perché da una parte di parla di cyber guerra fra Stati nemici, con esiti imprevedibili e potenzialmente catastrofici. Dall'altra di "semplici" criminali informatici interessati solo ai profitti facili. La conclusione però è la stessa: il sistema bancario statunitense è vulnerabile e deve correre velocemente ai ripari, perché un attacco di ampia portata potrebbe metterlo in ginocchio.

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