24/03/2014 di Redazione

Huawei, da presunta spia a vittima della Nsa

Secondo le ultime rivelazioni di Edward Snowden pubblicate da Der Spiegel e New York Times, i server della società cinese sarebbero stati violati dall’agenzia di sicurezza statunitense, procurandosi mail, liste clienti e codici sorgente

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Dopo essere stata per mesi al centro delle attenzioni con un’accusa neanche troppo velata di costituire, con i suoi apparati di rete, una minaccia alla sicurezza nazionale nord americana, Huawei sarebbe stata spiata direttamente dalla Nsa. La National Security Agency statunitense, secondo quanto rivelato dal tedesco Der Spiegel e dallo statunitense New York Times, sarebbe riuscita a entrare nei server della società cinese e a impadronirsi, fra l’altro, della lista dei clienti, dei messaggi di posta elettronica dei suoi dirigenti e del codice sorgente necessario per realizzare un malware da installare negli apparati di rete. Il tutto, secondo i documenti provenienti da Edward Snowden e consultati dai due giornali, sarebbe avvenuto nel 2009.

Il quartier genrale di Huawei a Shenzen



Con circa centocinquantamila dipendenti e un fatturato di 28 miliardi euro, Huawei è il secondo fornitore mondiale di apparati di rete. Lo spionaggio della società sarebbe avvenuto con il consenso della Casa Bianca e con la collaborazione dell’Fbi. Mentre la Nsa ha rifiutato di rilasciare specifici commenti su questa vicenda, la presa di posizione di Huawei è netta: “Se fosse vero, sarebbe ironico constatare che ciò che stanno facendo alla nostra società è esattamente ciò di cui ci accusavano,” ha dichiarato Bill Plummer, portavoce di Huawei, a Der Spiegel. “Se questi atti di spionaggio fossero stati realmente portati a termine, potrebbero confermare che la nostra è un’azienda indipendente e che non esistono legami con alcun governo. E tutto questo dovrebbe essere reso pubblico, in modo da porre fine a questo periodo di erronea e cattiva informazione.

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