26/12/2015 di Redazione

Il cybercrimine vola alto, secondo Intel raggiungerà lo spazio

Il prossimo obiettivo dei criminali informatici potrebbero essere le reti satellitari, sistemi che risultano vulnerabili perché non controllati né progettati in modo sicuro. Così la pensa Raj Samani, Cto di Intel Security per la regione Emea.

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Quando, sempre più spesso, si parla di Internet of Things e dei rischi cybernetici collegati al fenomeno, il pensiero dovrebbe andare fino al cielo. Perché la possibilità di attacchi di vario tipo, mirati al furto di dati o al boicottaggio, riguarda anche le reti delle comunicazioni satellitare, insieme a quelle dell’energia, alla domotica e ai sistemi industriali. E c’è un problema di fondo, che Intel Scurity esorta a considerare: una sostanziale mancanza di controlli di sicurezza informatica nella tecnologia aerospaziale. Problema di fondo che andrà a espandersi, dato che colossi come Google, Facebook e Samsung si stanno interessando sempre di più al business della “Internet dello spazio”. Ne ha parlato Raj Samani, Cto di Intel Security per la regione Emea.

 

 

Tradizionalmente l'industria aerospaziale ha fatto affidamento su tecniche di dissimulazione come mezzo per proteggersi. Tuttavia, come abbiamo visto per le Infrastrutture Critiche, i criminali informatici in poco tempo riescono a sfruttare le vulnerabilità, una volta che sono state individuate. La proliferazione dell’utilizzo dei satelliti, per consentire la nostra connettività e le comunicazioni di tutti i giorni, li rende un possibile vettore di attacco sempre più interessante per i criminali informatici. Infatti, abbiamo visto crescere gli esempi di vulnerabilità all'interno di reti satellitari e il loro sfruttamento a scopo di lucro da parte degli hacker.

Quest'anno anche i giganti tecnologici si sono dimostrati più attivi nella sperimentazione di connettività Internet attraverso lo spazio, dall’internet dei droni di Facebook alla “Internet spaziale” di Samsung, realizzata con 4.600 satelliti orbitanti per consentire un accesso al Web a basso costo a livello globale (pensiamo anche all'iniziativa Project Loon di Google, ndr).

 La nostra dipendenza da satelliti in orbita bassa per supportare l’infrastruttura di telecomunicazioni ci ha lasciato esposti a vulnerabilità, intercettazioni, e violazione della privacy. Di tali vulnerabilità si sono già serviti gruppi criminali che stanno sfruttando le comunicazioni satellitari commerciali per nascondere il proprio operato e le infrastrutture di controllo rendendosi irrintracciabili dalle piccole imprese, che non sono in grado di rintracciarli tramite le infrastrutture satellitari hackerate.

Questa è solo la punta dell’iceberg: molte vulnerabilità sono state documentate e dimostrano chiaramente che non sono state adottate misure di sicurezza nei principi di progettazione di tali sistemi di telecomunicazione. Tra le vulnerabilità evidenziate ne sono emerse alcune riguardanti elementi basilari della sicurezza, come le credenziali di autenticazione nella cache e l'utilizzo di protocolli sicuri. Risulta quindi fondamentale che l'industria aerospaziale prenda sul serio questa minaccia e riconosca che il mito dei satelliti impenetrabili è proprio un mito.

 

 

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