07/05/2015 di Redazione

Il lavoro del futuro dovrà essere “smart”: parola di Ricoh

Per il cinquanta per cento dei dipendenti europei il prossimo decennio porterà grandi rivoluzioni tecnologiche all’interno degli uffici, a cominciare dagli strumenti interattivi touch. Ma le aziende dovranno assecondare il cambiamento, iniziando a ripensa

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Metà dei dipendenti europei si aspetta nei prossimi anni cambiamenti sostanziali negli ambienti lavorativi. E tutti avranno più o meno a che fare con l’innovazione prodotta dall’informatica. Le novità più quotate sono gli strumenti interattivi touch, che arriveranno entro il prossimo decennio per il 69 per cento dei lavoratori aziendali, i sistemi di riconoscimento vocale utilizzati per svolgere le proprie attività (60%) e gli occhiali per la realtà aumentata (56%). Sono alcuni risultati di una ricerca, sponsorizzata da Ricoh Europe e condotta da Coleman Parkes Research, che è servita al colosso giapponese come base di partenza per un altro studio: “Il futuro degli ambienti di lavoro”. Realizzata dall’Economist Intelligence Unit, l’indagine ha messo sotto la lente d’ingrandimento tre concetti – condivisione, community e comfort – per analizzare le loro possibili evoluzioni nei prossimi anni.

Questi tre elementi potranno infatti migliorare la produttività attuale, con benefici anche per gli individui, sempre che le imprese riescano ad adottare una visione sistemica che comprenda anche tecnologie, persone, processi e cultura aziendale. Il primo a subire profondi cambiamenti sarà proprio il caro e vecchio ufficio. Basta scrivanie cariche di faldoni polverosi, orari fissi e austere sale riunioni: lo spazio di lavoro sarà sempre più virtuale, con i layout degli spazi fisici che continueranno a trasformarsi.

 

 

Le imprese dovranno infatti incoraggiare sempre più la collaborazione tra dipendenti, basandosi sul caro e vecchio assunto che l’unione fa la forza. Progettare fianco a fianco dei colleghi incrementerà, oltre all’interazione, anche la creatività. Ovviamente, a facilitare il tutto interverranno le tecnologie per la collaboration e per la trasformazione digitale, che aiuteranno le aziende ad allacciare rapporti sempre più stretti anche con altre realtà produttive. L’obiettivo finale è creare network che coinvolgano professionisti di diverse organizzazioni, risultando così in nuove infrastrutture flessibili e multidisciplinari.

 

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