09/11/2011 di Redazione

Il Nook non paga i diritti a Microsoft: è una truffa

La società di Redmond ha chiesto anche a Barnes & Noble il pagamento delle royalty per l'utilizzo del sistema operativo Android sui nuovi tablet. L'editore però non ci sta e chiede al Dipartimento di Giustizia Usa di indagare. L'accusa: Microsoft sta cerc

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Sembra che Microsoft sia andata a bussare alla porta di Barnes & Noble per chiedere il pagamento delle royalty sui tablet Nook con sistema operativo Android. La notizia non è né straordinaria né inaspettata, tenuto conto che l'azienda di Redmond sta mettendo all'angolo tutti i produttori di tablet e smartphone che si sono affidati a Google per chiedere che le siano pagati i diritti su alcuni brevetti di sua proprietà che vengono sfruttati da Android.

Il fatto interessante è che Barnes & Noble non ci sta, reputa che Microsoft stia tentando di soffocare la concorrenza nel settore dei dispositivi mobile e ha chiesto al Dipartimento di Giustizia di indagare.

Nook, il tablet di Barnes & Noble con Google Android

Stando a quanto pubblicato da Bloomberg, l'editore avrebbe infatti inviato una lettera a Gene Kimmelman, consigliere del ministero della Giustizia statunitense per la politica della concorrenza, chiedendo di aprire un'indagine formale. Barnes & Noble sostiene infatti che chiedendo royalties sui brevetti per i dispositivi Android, "Microsoft sta cercando di aumentare i costi dei concorrenti al fine di penalizzarli e scoraggiare l'innovazione nel settore mobile dispositivi."

Cosa non è andato nelle trattative fra le due aziende non è stato spiegato, ma si possono fare delle ipotesi verosimili. Finora Microsoft ha contattato i produttori uno per volta e ha trattato con loro fino a ottenere un accordo consensuale e tutti, tranne Motorola, si sono piegati al pagamento del balzello. Fra i nomi più altisonanti ricordiamo Samsung, HTC, Compal e Huawei.

Barnes & Noble vende tablet ultraeconomici, probabilmente con margini di guadagno estremamente risicati, quindi anche pochi dollari potrebbero fare una grande differenza. Microsoft aveva denunciato l'editore a marzo perché non aveva ricevuto il pizzo per i cinque brevetti violati dal Nook, che secondo Barnes & Noble coprono solo "elementi di design banale e non essenziali" dell'interfaccia utente di Android. Inoltre, secondo la difesa il pizzo chiesto da Microsoft sarebbe stato uguale o superiore alla cifra pretesa per l'installazione di Windows Phone completo.


Microsoft ha denunciato Barnes & Noble a marzo

Che qualcuno prima o poi dovesse ribellarsi alle volontà di Microsoft era fuor di dubbio, forse l'azienda questa volta ha bussato alla porta sbagliata. Barnes & Noble, infatti, nella sua lettera di denuncia ha anche spostato i riflettori sull'accordo di vendita dei brevetti stipulato da Microsoft Nokia e MOSAID.

Nel mese di settembre MOSAID aveva acquisito duemila brevetti wireless di Nokia, ma invece di pagarli aveva sottoscritto un accordo di revenue-sharing con Nokia e Microsoft, secondo il quale due terzi delle eventuali entrate generate dalle licenze o dalle azioni legali da lei condotte sarebbe stato intascato da Microsoft e Nokia.

Considerato che il CEO di Nokia Stephen Elop, dopo aver annunciato la partnership tra Nokia e Microsoft, aveva dichiarato che la "priorità numero uno delle due aziende è quella di competere con Android", Barnes & Noble reputa che le richieste di Micorosft siano state studiate a tavolino per ostacolare i concorrenti che usano Android, e non per difendere i suoi interessi.

Nella lettera, l'editore chiude il cerchio spiegando che smartphone e tablet stanno prendendo sempre di più il posto dei PC, sminuendo il valore del sistema operativo desktop di Microsoft. Di questo passo Android e Chrome diventeranno concorrenti diretti per Windows, quindi l'azienda avrebbe pensato bene di passare all'attacco e smantellare la concorrenza sul nascere.


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