28/06/2011 di Redazione

Inpdap migliora l'efficienza con SAS

Il software di SAS viene utilizzato dall'ente previdenziale sia per tenere sotto controllo i servizi erogati, sia per fornire indicazioni preziose agli iscritti.

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Risale alla fine del secolo scorso la partnership tra INPDAP (Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell'amministrazione pubblica) e SAS. E’ infatti il 1999 quando, grazie alle funzionalità del software della multinazionale statunitense, l’Istituto inizia a espandere il raggio d’azione delle proprie analisi e a redigere i bilanci tecnici con maggiore efficienza.

“Abbiamo sempre utilizzato i sistemi di supporto alle decisioni”; racconta Bernardo Filippello, Coordinatore Generale della Consulenza Professionale Statistico Attuariale di INPDAP, “ma quando siamo passati a SAS siamo riusciti ad aumentare l’efficienza in alcune aree e di conseguenza a migliorare l’erogazione dei servizi agli iscritti”.

Un ente previdenziale come INPDAP può utilizzare la business intelligence sostanzialmente in tre macro-aree: per il monitoraggio delle prestazioni erogate, per l’erogazione dei servizi ai pensionati e per il supporto alle decisioni. Molto importanti, in tutti i casi, sono le funzioni di statistica attuariale, che vengono utilizzate in modo trasversale per molte delle attività di monitoraggio e previsione.

“Sul fronte del monitoraggio”, spiega Filippello, “operiamo a diversi livelli. Tutta l’attività verso gli iscritti viene realizzata con SAS, anche se non utilizziamo tecnologie sofisticate ma solo il semplice reporting. Poi c’è il monitoraggio destinato ai dirigenti interni: vengono tenuti sotto controllo il numero di prestazioni, gli importi erogati, insomma, viene fatta un’analisi completa di come procede la produzione (val a dire il ciclo che va dalla gestione della domanda fino al pagamento della prestazione). In questo caso realizziamo statistiche mensili che veicoliamo ai decisori tramite la nostra Intranet”.

Bernardo Filippello, Coordinatore Generale della Consulenza Professionale Statistico Attuariale di INPDAP.



In INPDAP le prestazioni analizzate sono diverse, le principali sono tre: quelle pensionistiche, i Trattamenti di Fine Servizio (Indennità di Buonuscita,  Indennità Premio di Fine Sevizio e Trattamenti di Fine Servizio) e il credito (mutui e prestiti agli iscritti). Già solo considerando queste si comprende la complessità del data warehouse che si è venuto a creare negli anni, con dati provenienti da fonti diverse e con volumi tutt’altro che trascurabili: gli iscritti sono 3 milioni e 300 mila, con 2 milioni e 800 mila pensionati, quindi oltre 6 milioni di persone che ruotano intorno al mondo INPDAP e che arrivano a circa 10 milioni con i familiari.

“Qualsiasi valutazione deve poter partire dalla conoscenza”, dice Filippello, “quindi da una buona banca dati. La tecnologia SAS, ci permette quindi di poter rispondere, tramite query e report, alle richieste degli utenti esterni ed interni. Uno dei punti di forza del sistema è che possiamo utilizzarlo a fondo senza l’intermediazione del reparto IT, anche perché un buon attuario deve essere prima di tutto un buon informatico e deve avere la giusta sensibilità per l’informazione. Da qualche tempo, inoltre, utilizziamo Enterprise Miner ed Enterprise Guide; è proprio quest’ultimo, in particolare, che ci permette di essere indipendenti e di non scrivere più una riga di codice”.

Se il monitoraggio si basa su piattaforme standard e collaudate, il supporto alle decisioni si è evoluto negli anni, e oggi mostra connotati decisamente innovativi.

“Eroghiamo servizi di supporto”, dice Filippello, “già attraverso l’invio delle statistiche, in cui mettiamo a confronto i dati attuali con le previsioni e diamo la possibilità a ogni singolo dirigente responsabile di sede di confrontare la situazione reale con i dati di budget. Non simuliamo i costi, ma i fattori che determinano i costi. Per questo ci serve la piattaforma SAS: contiamo sulla sua solidità per “far girare” un metodo messo a punto di recente che si basa anche sull’estrazione casuale e che richiede forti competenze tecniche in campo statistico demografico. Abbiamo sviluppato tutto direttamente con SAS, e da quando abbiamo implementato Enterprise Guide spesso e volentieri mi sporco le mani anch’io sperimentandone le potenzialità”.

La sede Inpdap.



L’ultimo “pilastro” della business intelligence di INPDAP sono le attività verso gli iscritti, che sono state progettate più avanti nel tempo, intorno al 1995. Prima l’iscritto era sostanzialmente un soggetto passivo nei confronti della previdenza. Oggi non è più così: “ci siamo attivati per creare applicativi che erogassero informazioni importanti per i nostri iscritti”, spiega Filippello, “abbiamo dovuto sviluppare tutto ex novo perché l’accesso ai servizi previdenziali dei dipendenti pubblici è diverso da quello degli altri lavoratori; per calcolare la prestazioni pensionistica è necessario conoscere il passato lavorativo e le prospettive di carriera, ma il calcolo finale è molto più complicato e bisogna ricorrere in modo massiccio alla simulazione. E’ un’attività difficile ma stimolante; dopotutto, si dice che l’attuario sia il tecnico dell’incerto…”.

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