21/11/2016 di Redazione

Intel, obiettivo intelligenza artificiale: la roadmap per il 2017

Al cuore delle prossime offerte del vendor c’è la tecnologia di Nervana Systems, acquisita ad agosto. In arrivo due nuove generazioni di chip, “Lake Crest” e “Knights Crest”, ottimizzati per il deep learning. Con Saffron il gruppo di Santa Clara guarda an

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Nella folle corsa degli ultimi mesi all’intelligenza artificiale, ad agosto ha sicuramente fatto notizia l’acquisizione, da parte di Intel, di Nervana Systems. Un’azienda di appena due anni di vita, nata grazie allo sforzo di un team di ingegneri informatici, di esperti di neuroscienza e di intelligenza artificiale. Il cuore della sua offerta era il deep learning, un campo dell’apprendimento automatico che utilizza algoritmi e schemi di ragionamento gerarchici e strutturati su più livelli. A distanza di pochi mesi, Intel ha spiegato come intende impiegare questa tecnologia all’avanguardia. È toccato ovviamente al numero uno del gruppo, Brian Krzanich, illustrare la roadmap aziendale che coprirà il 2017.

Il portafoglio Intel Nervana sarà alla base delle soluzioni di intelligenza artificiale della società, le quali si declineranno innanzitutto in due nuove generazioni di chip. Il gruppo californiano inizierà a testare nella prima metà dell’anno prossimo componenti ribattezzati per ora come “Lake Crest”, rendendoli poi disponibili ai clienti nel corso del 2017. La piattaforma sarà ottimizzata per le reti neurali e per garantire le massime prestazioni al deep learning.

Offrirà inoltre una densità di calcolo molto elevata, con un’interconnessione ad ampia larghezza di banda. Il secondo prodotto aggiunto da Intel alla propria roadmap, chiamato “Knights Crest”, integrerà i processori della famiglia Xeon con la tecnologia di intelligenza artificiale di Nervana. Intel ha dichiarato che, entro la fine del decennio, renderà disponibile un incremento prestazionale di cento volte per accelerare il ritmo dell’innovazione nel settore dell’apprendimento automatico.

 

Brian Krzanich, Ceo di Intel

 

È toccato invece a Diane Bryant, executive vice president e general manager del data center group di Intel, parlare di altri chip in arrivo. La prossima generazione di processori Xeon Phi (nome in codice “Knights Mill”, disponibile nel 2017) garantirà prestazioni fino a quattro volte superiori nel deep learning rispetto alla serie precedente. È stata rilasciata inoltre una versione preliminare della nuova generazione di processori Xeon Skylake, già disponibile per selezionati provider di servizi cloud.

Grazie al supporto per la tecnologia Avx-512, con vettori a 512 bit, i chip potenzieranno le prestazioni di inferenza per i carichi di lavoro dell’apprendimento automatico. Capacità e configurazioni aggiuntive saranno poi introdotte in concomitanza del lancio della piattaforma a metà del 2017.

 

Non solo silicio, anche software e conoscenza in primo piano

Ma Intel non si è concentrata soltanto sui chip. La soluzione Saffron, frutto dell’acquisizione dell’omonima compagnia siglata dal gruppo nel 2015, sfrutta le tecniche di ragionamento basate su memoria e l’analisi trasparente di dati eterogenei. Una piattaforma particolarmente adatta anche ai dispositivi di piccole dimensioni, perché rende possibile l’analisi locale smart attraverso l’Internet delle cose, contribuendo all’avanzamento dell’intelligenza artificiale collaborativa.

A proposito di collaborazioni. Il vendor e Google hanno annunciato un’alleanza strategica per aiutare l’It aziendale a offrire un’infrastruttura multi-cloud aperta, flessibile e sicura per le organizzazioni. La collaborazione comprende integrazioni di componenti incentrati sul motore di orchestrazione dei container Kubernetes, l’apprendimento automatico, la sicurezza e l’Internet of Things.

Per promuovere la ricerca e la strategia nel campo dell’intelligenza artificiale, il produttore di chip ha annunciato la formazione di un comitato Ai Intel Nervana, composto da leader di settore e del mondo accademico. I membri fondatori sono quattro: Yoshua Bengio (Università di Montreal), Bruno Olshausen (Università della California, Berkeley), Jan Rabaey (Università della California, Berkeley) e Ron Dror (Università di Stanford).

 

 

Infine, la società guidata da Krzanich sta lavorando per rendere l’intelligenza artificiale più accessibile. L’azienda ha presentato l’Intel Nervana Ai Academy, per consentire un ampio accesso degli sviluppatori alla formazione e agli strumenti legati alle nuove tecnologie “smart”.

 

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