17/01/2011 di Redazione

Italia, i contenuti online a pagamento attirano

Secondo l'ultimo rapporto "Monetizing digital media: creating value consumers will buy" di Ernst & Young il 40% degli italiani è interessato a contenuti online a pagamento. Qualità ed altri parametri precisi sono gli elementi chiave per il successo.

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Il 40% degli italiani è disposto a pagare contenuti online, ma a patto che si tratti di prodotti di qualità con caratteristiche di accessibilità ben precise. Questo è il dato che emerge dal recente studio "Monetizing digital media: creating value consumers will buy" di Ernst & Young.

Contenuti online a pagamento

"Per quanto riguarda l’Italia, l’analisi dei più recenti dati Nielsen indica una propensione mediamente elevata all’acquisto dei contenuti digitali", sostiene Jean-Pierre Fabre Bruot, Executive Director Ernst & Young in Italia. "Secondo le ultime rilevazioni, in Italia il 40% della popolazione di età superiore ai 14 anni si dichiara disponibile a pagare per accedere a contenuti di qualità, percentuale che sale ad oltre il 50% nella fascia d’età compresa tra i 14 ed i 44 anni. Si tratta di circa 11,5 milioni di individui, interessati prevalentemente a film e musica e, in misura minore, a quotidiani, corsi online e contenuti televisivi". 

Il problema di fondo è confezionare adeguatamente l'offerta commerciale, non sottovalutando i canali di distribuzione, prezzi, possibilità di condivisione, accessibilità, portabilità e altri parametri. Nello specifico Ernst & Young ha indivuduato quattro modalità principali" per costruire un’offerta di valore per i consumatori e, di conseguenza, massimizzare fatturato e profittabilità": 

  • Format e contenuti aggiuntivi: distribuire contenuti e informazioni in format specifici pensati in funzione delle esigenze dei consumatori e degli "schermi" sui quali saranno fruiti si sta dimostrando un modo efficace di valorizzazione. La possibilità di fornire contenuti esclusivi costituisce un ulteriore vantaggio per i consumatori, e quindi un’ulteriore fonte di ricavi. 
  • Timing: il secondo modo di monetizzare i contenuti fa leva sulla crescente richiesta di flessibilità nel momento della fruizione. I consumatori si accontentano sempre meno di un modello di distribuzione lineare dei contenuti, ma richiedono di accedere ad essi “quando vogliono” e sono sempre più disposti a pagare per farlo. Un’interessante possibilità per le Media Company di assecondare questa tendenza è, ad esempio, offrire contenuti Premium quali film o serial in anteprima, in anticipo sulle tradizionali finestre temporali di distribuzione.
  • Disponibilità e interoperabilità: i consumatori vogliono poter accedere a contenuti di loro interesse indipendentemente da dove si trovano e dal terminale (TV, PC, smart phone) da loro utilizzabile in quel momento. Le media company possono rendere possibile una reale fruizione multi schermo dei contenuti, abilitando a pagamento un "digital locker", archivio virtuale dal quale accedere con le modalità preferite ai contenuti a pagamento precedentemente archiviati o acquistati.
  • Condivisione: si tratta di un concetto che sta cambiando radicalmente. I contenuti gratuiti possono diventare Premium nella misura in cui i consumatori hanno la possibilità di condividerli all’interno dei propri social network o sono abilitati a fornire suggerimenti, commenti o a personalizzarli. Concedere ai consumatori la possibilità di arricchire e diffondere contenuti altrimenti a basso valore costituisce una notevole opportunità per le Media Company, ancora in gran parte da esplorare.

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