24/07/2014 di Redazione

Italiani spendaccioni in hi-tech, anche per ragioni di business

In tre mesi, secondo i risultati del Samsung Techonomic Index, gli italiani hanno speso circa 559 euro a testa in prodotti tecnologici, molto più di quanto hanno fatto spagnoli, tedeschi, britannici e francesi. In più di un caso su tre, la motivazione del

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Pur in tempi di difficoltà, gli italiani continuano a mettere mano al portafoglio in modo piuttosto generoso quando si tratta di tecnologia. Questo ci mostra l’ultima indagine sponsorizzata da Samsung, il Samsung Techonomic Index, condotta nel mese di aprile da Ipsos Mori e commissionata dallo European Samsung Lifestyle Research Lab. Dai 5mila questionari online compilati da cittadini italiani, britannici, francesi, spagnoli e tedeschi, di età compresa tra i 18 e i 65 anni, è risultato come nello Stivale ci sia una propensione alla spesa hi-tech nettamente superiore: mediamente, abbiamo speso in tre mesi 559 euro, cioè oltre 200 euro in più delle medie degli altri Paesi.

Dopo gli italiani, infatti, i più spendaccioni sono risultati essere gli spagnoli, per i quali la spesa media trimestrale non è comunque andata oltre i 360 euro. Poco meno, 323 euro, hanno speso i tedeschi, mentre i britannici si sono fermati a 274 euro e i parsimoniosi francesi a 223 euro.

Come si spiegano questi numeri, che certo non evidenziano un parallelismo fra la propensione nazionale alla spesa e l’andamento macroeconomico dei cinque Paesi? È noto come l’Italia sia, in Europa e nel mondo, un mercato particolarmente “innamorato” di smartphone e tablet, spesso acquistati per un semplice piacere estetico o di aggiornamento hi-tech. Ma c’è di più: la tecnologia viene anche vista come veicolo di efficienza e produttività. Il 35% degli italiani intervistati, infatti, ha detto di acquistare nuovi dispositivi di tipo mobile (smartphone, tablet o computer portatili) con lo scopo di utilizzarli per attività di lavoro. Il 74%, inoltre, quando compra ha in mente di ottenere migliori prestazioni tecnologiche, che sappiano supportarli quotidianamente nelle attività professionali.

Non solo gli abitanti del Belpaese risultano aver speso di più nel corso del trimestre precedente all’indagine, ma sono anche i più propensi a spendere nell’immediato futuro: il 38%, rispetto al 30% della media dei cinque Paesi europei, ha detto di essere intenzionato a comprare un telefono, un tablet o un Pc nei tre mesi successivi alla data in cui è stato compilato il questionario.

Il quadro emerso dal Samsung Techonomic Index è quello di un’Italia tecnologica i cui cittadini si affidano alla tecnologia per motivi ludici e di pratica utilità, ma anche per informarsi e per rimanere aggiornati in relazione al proprio lavoro.  Il 27% degli italiani – percentuale non altissima – è abituato a leggere ebook gratuiti, mentre il 12% è disposto anche ad acquistare questi contenuti; per i magazine digitali le percentuali si fermano a 12% e 4%. Per le applicazioni di gaming la fetta di utenti disposta a spendere è l’8%, per il download musicale è il 6%, per quello di film e video è il 5%. Per libri e riviste in formato digitale si spendono, in Italia, circa 18 euro al mese.
 

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