29/08/2016 di Redazione

La stampa 3D ha buona memoria: parola di Mit

I ricercatori del prestigioso istituto statunitense hanno creato oggetti utilizzando polimeri in grado di modellarsi in automatico a seconda della temperatura. I manufatti possono poi tornare alla loro forma originale in pochi secondi. Una delle principal

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Gli oggetti stampati in tre dimensioni potrebbero nel prossimo futuro avere anche una “memoria”. I ricercatori del Mit hanno annunciato un nuovo processo produttivo che, basandosi sulla micro stereolitografia, consente di ottenere oggetti che possono modellarsi in automatico a seconda della temperatura. Questa tecnica permette di formare microstrutture 3D solidificando un liquido strato dopo strato. Gli scienziati del Mit hanno sfruttato un polimero in grado di indurirsi o ammorbidirsi al variare dei parametri della temperatura, ma non solo: gli oggetti ottenuti dai ricercatori possono anche “ricordare” il proprio stato originario e tornare quindi nella forma di partenza in pochi secondi. Inoltre, i manufatti possono essere attorcigliati e allungati fino a tre volte le loro dimensioni senza rischio di rottura.

Una scoperta che apre nuovi scenari soprattutto nel campo medico. Gli scienziati in certi casi sono infatti riusciti a stampare strutture grandi quanto il diametro di un capello umano, almeno un decimo di quanto si sia mai riusciti a ottenere. In futuro si potrebbero così produrre farmaci, sotto forma di pastiglie, che rilascino i principi attivi solo al raggiungimento di certe condizioni, come per esempio una temperatura corporea elevata.

E non è finita qui. Qi “Kevin” Ge, uno degli autori dello studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports, ha parlato addirittura di “quarta dimensione”, vale a dire il tempo: i polimeri utilizzati sono infatti in grado di tornare nella loro forma originale in pochi secondi, ma il raggiungimento di dimensioni inferiori (per esempio su scala nanometrica), aprirà le porte ad adattamenti morfologici ancora più rapidi.

 

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