22/08/2007 di Redazione

LaCie Ethernet Disk RAID: RAID senza fronzoli

In questo articolo analizziamo il LaCie Ethernet Disk RAID, un NAS a quattro drive, con funzionalità molto interessanti per ogni utente business.

Introduzione

Uno sguardo veloce
Prodotto

LaCie Ethernet Disk RAID (301160U)

Sommario

NAS a quattro drive SATA con due schede Ethernet Gigabit.

Pro
  • Supporta RAID 0, 1, 5, 5+spare e 10
  • Server di stampa USB
  • Due porte Ethernet Gigabit con support jumbo frame
  • Drive Hot-Swap
  • Supporto Active Directory
Contro
  • Prestazioni inferiori rispetto agli altri NAS RAID 5
  • Nessuna log del server FTP, nessun supporto a syslog
  • Email Alert non ha funzionato durante le nostre prove
  • No Link Aggregation

I prodotti di Network Storage vengono distribuiti in una miriade di versioni, capacità e caratteristiche. Vanno dai semplici modelli a drive singolo, come il LinkStation Live e il LinkStation Pro di Buffalo, a dispositivi BYOD multi-drive, come il DLink DNS-323, sino all'NSS4000 di Linksys, di classe business montabile in rack.

Quelli destinati al consumatore medio tendono a focalizzarsi su caratteristiche come server multimediali, server web e, nel caso del Synology DS-207, download di client per BitTorrent, HTTP e FTP. I NAS dedicati alla clientela professionale invece, tendono ad avere meno caratteristiche ma concentrate principalmente su disponibilità dei dati e fault tolerance.

Il LaCie Ethernet Disk RAID (EDR), disponibile in due configurazioni da 1TB e 2TB, è un NAS a quattro drive, con funzionalità molto interessanti per ogni utente business: oltre ai comuni RAID 0, RAID 1 e RAID 5 trovati in molti NAS, EDR supporta anche RAID 5 + Spare e RAID 10.

Per coloro che non hanno familiarità col RAID 10, possiamo brevemente dire che è simile al RAID 1. In una configurazione RAID 10 da quattro drive, due dischi diventano i mirror degli altri due. In entrambe le configurazioni, così come in quella RAID 5 + Spare, lo spazio disponibile sul RAID diventa il 50% della capacità di immagazzinamento dati totale. In questa configurazione a quattro drive, la configurazione RAID 5 fornirebbe il 75% dello spazio utilizzabile mantenendo, allo stesso tempo, capacità di fault tolerance.

Invece che presentarsi in versione montabile in rack, l'EDR è stato progettato per essere un NAS desktop: misura 16x 21x25 centimetri e pesa 5,5 Kg. Monta quattro dischi SATA installati orizzontalmente, sopra la scheda dei circuiti e l'alimentatore. Sul pannello frontale presenta il pulsante di accensione-spegnimento e sette indicatori LED: alimentazione, stato del sistema, stato dei dischi, stato del collegamento, indicatore di attività per ognuna delle due porte Ethernet Gigabit. Ogni disco SATA, montato in cassetti hot-swap, ha un indicatore di attività.

EDR non è un dispositivo BYOD, viene venduto coi drive già montati. La nostra unità di test era provvista di drive Hitachi Deskstar da 250GB (HDT 725025VLA380). LaCie fornisce anche drive di spare da 250GB e 500GB che devono essere utilizzati esclusivamente per la sostituzione dei drive danneggiati; usi differenti farebbero decadere la garanzia del prodotto.


Figura 1: LaCie Ethernet Disk RAID - Drive di spare

Il pannello posteriore dell'EDR (Figura 2) è provvisto di due porte gigabit Ethernet e due USB 2.0 per la connessione di dispositivi esterni, come stampanti o altri drive. Il NAS ha due ventole separate, una per l'alimentatore e l'altra per raffreddare i drive e la CPU. La ventola più grande, approssimativamente 3.5" di diametro, è gestita in base alla temperatura misurata.

 


Figura 2: LaCie Ethernet Disk RAID - Vista posteriore

EDR ha una protezione contro il surriscaldamento e si spegne quando la CPU raggiunge o supera gli 85°C (185 F) o se uno dei dischi raggiunge o supera i 55° (131F). Esiste anche un pulsante di reset del dispositivo, così come una fessura per assicurare l'unità alla scrivania tramite cavo di sicurezza per portatili.

Dettagli interni


Figura 3: LaCie Ethernet Disk RAID - Alloggiamento dei drive (Cliccate sull'immagine per ingrandirla)

I vassoi contenenti i drive SATA scivolano facilmente nell'alloggiamento mostrato nella Figura 3. Una leva dotata di meccanismo di sicurezza fissa i drive all'interno degli scomparti.


Figura 4: LaCie Ethernet Disk RAID - Vista laterale (Cliccate sull'immagine per ingrandirla)

É possibile accedere all'interno dell'EDR (Figura 4) rimuovendo le quattro viti presenti sul lato posteriore del case. Una volta aperto però, noterete che ulteriori smontaggi sono resi difficoltosi dai numerosi fissaggi che tengono insieme l'unità.

La gabbia di alloggiamento dei drive e quella che circonda l'alimentatore da 200 watt, sono fissate al case; siamo solo riusciti a capire che nel cuore di questo EDR batte un processore Intel XScale PR80219M400 da 400 MHz e 256MB di memoria DDR, il tutto supportato dal sistema operativo Linux 2.6.

Il consumo dell'unità è stato misurato in 65W, in linea con gli altri NAS a quattro dischi visti sin'ora. Da notare l'assenza di funzionalità per il risparmio energetico.

Setup e configurazione

Oltre al collegamento del cavo di alimentazione e di quello di rete, la configurazione dell'Ethernet Disk RAID richiede numerosi passi. LaCie fornisce una semplice utility per Windows, visibile nella Figura 5, che cerca l'EDR sulla rete e fornisce il link alla sua pagina web di amministrazione.


Figura 5: Storage System consolle cerca l'unità EDR su tutta la vostra rete

Una volta ottenuto libero accesso a Storage System Manager, si stabilisce una connessione via HTTPS. Riceverete un messaggio di avvertimento di certificato non valido dal vostro browser, poiché viene rilasciato da un "storage server". Non abbiamo trovato il modo per aggiornare il certificato dall'EDR, quindi dovrete semplicemente accettarlo o vivere con la comparsa dell'avvertimento ogni volta che effettuerete il log-in.

Dopo la prima autenticazione nel sistema, partirà il primo wizard che vi chiederà di inizializzare i dischi secondo una delle configurazioni RAID. Successivamente verrà chiesto di decidere quanto spazio del RAID riservare per le cartelle condivise; di default 200MB.

LaCie Ethernet Disk RAID viene venduto con un software di backup per la creazione di copie di sicurezza dei computer locali sul NAS. Il software è venduto in singola licenza ma è possibile comprarne altre per copiare più di un computer locale. Se avete in programma di eseguire copie di sicurezza dei vostri computer sul NAS, le istruzioni raccomandano di allocare solamente il minimo spazio necessario per le cartelle condivise, in quanto i backup vengono salvati separatamente.

É comunque possibile aumentare lo spazio allocato per le cartelle condivise, ma non è possibile diminuirlo. Se riservate tutto lo spazio, e successivamente decidete di utilizzare il NAS come sistema di backup, dovrete re-inizializzare i drive, perdendo di conseguenza tutti i dati che contengono. Dopo la configurazione iniziale, la pagina proncipale della consolle di amministrazione appare come in Figura 6.


Figura 6: Pagina principale della consolle di amministrazione (Cliccate sull'immagine per ingrandirla)

L'interfaccia dei menu è semplice e presenta tutte le voci sulla parte alta dello schermo. Cliccando su ciascuna voce, le opzioni dei sottomenu appaiono in verticale sul lato sinistro dello schermo. EDR supporta sia client CIFS (Windows/MAC OSX) che NFS anche se, in fase di creazione dell'utente, è necessario specificare quale tipo di client usare.

É anche possibile creare dei gruppi di utenti (Figura 7) per facilitare l'assegnamento dei diritti alle condivisioni (Figura 8). Ad ogni utente creato, EDR assegna automaticamente una directory "privata", ma sfortunatamente non esistono opzioni per impostare quanto spazio del disco riservargli. Supporta inoltre, sia l'autenticazione degli utenti in locale che quella integrata in un ambiente Active Directory.


Figura 7: Assegnazione utenti ai gruppi (Cliccate sull'immagine per ingrandirla)


Figura 8: Assegnazione diritti agli utenti per una directory condivisa (Cliccate sull'immagine per ingrandirla)

Setup e configurazione, continua

La maggior parte delle opzioni non legate alle utenze e alle condivisioni, si trova sotto il menu Advanced, da cui è possibile configurare gli allarmi, aggiornare il firmware, eseguire una scansione alla ricerca di drive USB, configurare le interfacce di rete, riconfigurare i dischi, visualizzare lo stato del sistema e controllarne la log.

Il sottomenu Advanced System (Figura 9) permette di impostare la data e l'ora di sistema e di cambiare la password dell'utente amministratore. Interessante il fatto che non sia possibile impostare l'ora legale (Daylight Saving).


Figura 9: il sottomenu Advanced System (Cliccate sull'immagine per ingrandirla)

L'opzione Network del menu Advanced (Figura 10), permette di specificare un workgroup e configurare le porte delle due schede Ethernet gigabit. Di default, ognuna delle interfacce ha il client DHCP abilitato e supporta i jumbo frames. Solo la prima porta ha un gateway verso internet.

É anche possibile abilitare un server DHCP sulla porta 1 ma non sulla seconda. Notate che non si può sfruttare il link aggregation tra le due porte e, inoltre, EDR non fornisce alcuna funzionalità di routing. La seconda interfaccia è pensata per fornire accesso ad una seconda subnet.

Da questa pagina si può anche abilitare il server FTP integrato, così da fornire accesso alle directory personali e a quella pubblica globale, ma non alle altre condivisioni su cui si hanno diritti. FTP Anonimo non è supportato, così come non vengono registrati gli eventi delle sessioni.


Figura 10: Configurazione della rete (Cliccate sull'immagine per ingrandirla)

La pagina System Status (Figura 11) mostra un riassunto del sistema, includendo le temperature della CPU e dei dischi, la velocità della ventola e le impostazioni di rete. Avremmo preferito avere anche un'unica pagina di stato contenente le situazioni dello storage, dei dischi e dell'intero sistema, piuttosto che vedere quelle informazioni sparpagliate su tre pagine differenti.


Figura 11: Pagina di stato del sistema (Cliccate sull'immagine per ingrandirla)

EDR è provvisto di una pagina Alerts che permette di configurare gli avvisi spediti via email. Supporta SMTP con autenticazione ed è possibile spedire messaggi sino a tre indirizzi. Nei nostri test comunque, non siamo riusciti a riceverne alcun messaggio; abbiamo provato sia utilizzando due server SMTP diversi, nessuno dei quali richiedeva autenticazione, che inviando le mail a tre diversi indirizzi.

Il file di Log memorizza gli eventi principali, come cambiamenti nella configurazione dei dischi, sincronizzazione con server NTP e creazione di utenti e condivisioni; ogni messaggio viene definito come Informazione, Avviso, Errore o Errore Critico. Siamo rimasti sorpresi dalla mancanza di supporto a Syslog, una funzione che abbiamo trovato su NAS significativamente più economici.

In pratica

Una volta configurato l'EDR, non ci sono stati problemi a rilevare la sua presenza sulla rete (Windows). Ancora una volta le sorprese non sono mancate: con il solo utente "guest" definito, mappando i drive abbiamo dovuto cliccare per accedere al dispositivo utilizzando le credenziali guest/guest. La maggior parte dei NAS provati sin'ora permette una connessione guest alla condivisione pubblica senza richiederne l'autenticazione. Naturalmente, se il vostro utente sul NAS corrisponde (nome utente e password) a quello del sistema operativo da cui vi collegate, non avrete alcun problema.

Abbiamo provato ad accedere all'EDR tramite FTP. Permette fino a 8 connessioni ma non supporta FTP anonimi. Client FTP come WS-FTP non hanno problemi ma per gli accessi basati su browser bisogna utilizzare il formato ftp://username:password@IP_Address.

EDR ha riconosciuto immediatamente e ha mappato senza il minimo problema tutti i drive USB che abbiamo collegato. Per default, nessun utente viene assegnato alle condivisioni USB, è necessario quindi ricordarsi di aggiungerli prima di poter utilizzare le condivisioni sulla rete.


Figura 12: I drive USB vengono riconosciuti immediatamente (Cliccate sull'immagine per ingrandirla)

Il modo migliore per valutare un NAS che supporti RAID, è testare quanto bene gestisce i malfunzionamenti dei dischi. Perderete i vostri dati? Cosa succede se un drive si rompe? Quello che succede dipende da come avete configurato il RAID. Per dimostrarlo, abbiamo creato uno scenario di test documentato in questa presentazione.

Inizialmente l'EDR era configurato in RAID 10 e il 100% dello spazio allocato per le cartelle condivise. Abbiamo quindi configurato gli utenti, i gruppi, le condivisioni e copiato i dati; abbiamo anche cercato di utilizzare il software di backup per proteggere una partizione su uno dei nostri sistemi, ma il tentativo non è andato a buon fine poichè non si disponeva di spazio non allocato sul RAID.

Riconfigurando il RAID nella versione RAID 5 + spare, i dati e la parità vengono memorizzati su tutti i tre drive, mentre il quarto rimane offline come scorta, pronto ad essere utilizzato nel caso uno degli altri tre avesse problemi. Naturalmente, al cambio di configurazione abbiamo perso tutti i dati presenti sui dischi.

La riconfigurazione è stata veloce, siamo riusciti ad accedere ai dischi in pochi minuti, anche se a prestazioni ridotte. EDR ha impiegato più di 14 ore per sincronizzare completamente il nuovo array e ristabilire livelli di prestazioni ottimali. Ricordate che se si guasta uno dei drive mentre l'array si stà sincronizzando, tutti i dati verranno persi.

Terminata la fase di configurazione, abbiamo copiato ulteriori dati e successivamente fatto una copia di backup della partizione di un portatile sull'EDR. Il drive nell'alloggiamento 1 è stato tolto intenzionalmente, per simulare un malfunzionamento. Risultato? Tutti i dati sono rimasti accessibili e la fase di backup della partizione ha continuato senza interruzioni.

Subito dopo aver rimosso il drive dal suo alloggiamento, quello di spare ha preso vita e la fase di ricostruzione dell'unità mancante ha avuto inizio, per poi terminare dopo 13 ore e 23 minuti. Il nuovo drive è stato sincronizzato e l'intero sistema RAID tornato ad essere fault-tolerant. Subito dopo aver inserito il disco originale nel primo alloggiamento, EDR l'ha riconosciuto immediatamente e l'ha configurato automaticamente come nuovo disco di spare.

Sotto il menu Advanced, il comando Disk mostra informazioni riguardo il modello, i codici seriali, le dimensioni, gli stati e la funzionalità "hot plug" di ciascun drive. Un indicatore verde segnala che la rimozione di un drive non avrà alcun impatto sulle prestazioni del RAID; se giallo, la rimozione di un disco (o il suo danneggiamento) farà funzionare il RAID in condizioni degradate. Un indicatore rosso avverte che il RAID non è operativo al 100% e se un disco si danneggia, si potrebbero perdere tutti i dati.

A questo indirizzo potrete dare un'occhiata agli indicatori presenti nell'interfaccia dell'EDR

Prestazioni

Abbiamo creato alcuni grafici d'esempio delle prestazioni utilizzando la normale procedura di test per NAS, basata su IOzone.

NOTE RELATIVE AI TEST:

  • La versione del firmware sotto esame è fs-bc-1.3-b524
  • La completa configurazione e la metodologia di test seguita è descritta in questa pagina.
  • Per assicurare che la connessione venga stabilita alle velocità che vogliamo, la macchina di test con IOzone e il NAS da analizzare sono stati posizionati tra uno switch NETGEAR GS108 10/100/1000Mbps per i test a velocità Gigabit e uno switch 10/100 per i test a 100Mbps.

Anche se voi potete creare i grafici a vostro piacimento e selezionare quali prodotti confrontare, noi abbiamo comunque deciso di includere quelli sulle prestazioni in lettura e scrittura in RAID 5 utilizzando file dalle piccole dimensioni, una connessione da 1000Mbps e jumbo frames sia da 4K che standard.

Molti utenti hanno mostrato interesse nell'analisi delle prestazioni dei trasferimenti di file dalle piccole dimensioni, per questo motivo abbiamo scelto di eseguire le prove con questo tipo di file piuttosto che con quelli normali, dalle grosse dimensioni. Notate come i risultati ottenuti in queste modalità siano altamente influenzati dagli effetti di caching del sistema operativo.

Per facilitare i confronti, sono stati inclusi nella prova alcuni NAS desktop RAID 5: il Freedom9 freeStor 4020 (un vero e proprio clone dell'EDR) e Infrant NV+. La linea di riferimento dei 100Mbps Ethernet è anch'essa inclusa per migliorare il termine di paragone. Abbiamo scelto i 100Mbps invece che una linea a 1000Mbps perchè quest'ultima avrebbe compresso troppo la scala dei grafici.

L'EDR ha un throughput medio per le scritture di file piccoli, di 9,5MB/sec a 1000Mbps in RAID 5 e di 17,3MB/sec a 1000Mbps in RAID 5 con jumbo frames da 4K. Le velocità medie per le letture di file piccoli sono migliori, salgono infatti a 18,8 e 22,4MB/sec, rispettivamente a 1000Mbps in RAID 5 e a 1000Mbps in RAID 5 con jumbo frames da 4K. I dettagli nascosti dietro queste velocità medie sono mostrati nei grafici Throughput Vs. Dimensione dei file, visibili nelle Figure 13-16.


Figura 13: Grafico delle prestazioni in scrittura

I risultati ottenuti dal Freedom9 freeStor rimangono molto vicini a quelli dell'EDR. La Figura 14 dimostra che entrambi i prodotti sfruttano meglio i vantaggi offerti dall'utilizzo dei jumbo frames a 4K rispetto l'Infrant NV+.


Figura 14: Grafico delle prestazioni in scrittura con Jumbo frames


Figura 15: Grafico delle prestazioni in lettura

Nei test in lettura, l'NV+ non sfrutta le potenzialità dei Jumbo frames per distaccare ancor di più le prestazioni degli altri due prodotti, ma le sue prestazioni rimangono comunque le migliori.


Figura 16: Grafico delle prestazioni in lettura con jumbo Frames

Nonostante l'EDR gestisca abbastanza bene i file di piccole dimensioni, un throughput medio di 5,6MB/sec a 1000Mbps in RAID 5 e 7,9MB/sec a 1000Mbps in RAID 5 con Jumbo frames da 4K sono a malapena sufficienti per tenere questo dispositivo vicino le ultime posizioni della nostra classifica.

Conclusioni

Per un NAS da 1TB, la configurazione di un tipico RAID 1, RAID 5 + spare o RAID 10 lascia all'incirca 500 GB di spazio libero utilizzabile. Dato il prezzo così alto, l'Ethernet Disk RAID non è probabilmente destinato al mercato casalingo, per questo motivo non abbiamo trovato la mancanza di server web, server UPnP AV e client per i download particolarmente fastidiosa. Sono un sacco di soldi per il numero di gigabyte che si possono usare, ma le funzionalità fault tolerance costano (parecchio). In un ambiente professionale l'alta disponibilità dei dati rappresenta un fattore critico, da tenere in alta considerazione.

Siamo delusi da alcuni piccoli problemi riscontrati durante le prove, come le notifiche via email non proprio funzionanti, la mancanza di un sistema di log per le sessioni FTP, l'incapacità di caricare il certificato SSL e l'assenza di timeout per le sessioni aperte come amministratori. Questi piccoli difetti comunque, non sono sufficienti per non permettermi di suggerirvi di considerare l'Ethernet Disk RAID per un ambiente SMB.

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