16/06/2016 di Redazione

Le app iOS native si possono cancellare (e si può cambiare idea)

Sui dispositivi iOS 10 è ora possibile rimuovere le applicazioni preinstallate da Apple, come Mail, Stocks, Notes, Maps, Calendar, Contacts e iTunes. Il loro debutto sul catalogo dell’App Store permette di scaricarle e installarle nuovamente, in caso di r

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I clienti di Apple guadagnano una piccolo libertà: quella di rimuovere dai propri dispositivi iOS 10 gli elementi che non gradiscono, anche se si tratta di una o più delle applicazioni preinstallate sullo smartphone o sul tablet.  Con la prossima versione del sistema operativo, di cui l’azienda di Cupertino ha dato qualche anticipazione alla Worldwide Developers Conference in corso a San Francisco e pubblicato un’anteprima per gli sviluppatori, sarà possibile scegliere di cancellare app come Mail, Stocks, Notes, Maps, Calendar, iCloud, Compass o Contacts, e addirittura iTunes.

La notizia, in realtà, non è arrivata per vie ufficiali durante la Wwdc, ma è frutto di alcune osservazioni di The Verge e di successive conferme da parte di portavoce della Mela (sia a The Verge, sia durante un’intervista concessa a un blogger durante la Wwdc). Tutto è cominciato quando ci si è accorti della comparsa sull’App Store delle già citate app native di iOS: un fatto curioso, se si considera che – almeno fino a iOS 9 – tali programmi risultano preinstallati e dunque utilizzabili fin dall’acquisto dell’iPhone, iPad o iPod touch. E se si considera, soprattutto, che cancellarli fino a oggi non è stata un’opzione prevista.

Ebbene, con iOS 10 la storia cambia, perché l’utente potrà decidere di rimuovere una o più applicazioni fra quelle “in stock”. Con una precisazione: si potrà far scomparire l’icona dalla schermata iniziale, eliminando così i dati di configurazione e gli eventuali dati memorizzati sul dispositivo. Ma non si tratterà, in ogni caso, di una cancellazione completa, poiché per ragioni di architettura e di sicurezza i binary file rimarranno all’interno del sistema. In caso di ripensamenti, si potrà inoltre eseguire il download dal negozio di applicazioni di iOS. La presenza su App Store serve, inoltre, a poter eseguire aggiornamenti delle singole app al di fuori della procedura di update dell’intero sistema operativo.

 

 

Pur concedendo questa nuova libertà, l’azienda di Cupertino ha sottolineato come sia opportuno evitare di sbarazzarsi delle applicazioni native, sia per la loro utilità e sia perché nel complesso i software preinstallati utilizzano meno di 150 MB di Ram e occupano una piccola porzione della memoria. Potrebbero poi sorgere problemi di fruibilità per applicazioni utilizzate su più dispositivi e sincronizzate: per esempio Mail o Music, installate anche su Apple Watch o su un sistema CarPlay, potrebbero smettere di funzionare correttamente se rimosse dal dispositivo iOS.

Precisiamo che questa novità riguarda la versione preview di iOS 10, già disponibile per gli sviluppatori. Da qui al rilascio generale del sistema operativo, in autunno, non è escluso che Apple possa cambiare idea. Durante il loro keynote alla Worldwide Developers Conference, d’altra parte, né Tim Cook né Craig Federighi, senior vice president of software engineering, hanno fatto accenno a questo cambiamento.

 

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