31/07/2015 di Redazione

LinkedIn in crescita, 35 miliardi di pageview in tre mesi

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Il vento soffia sulle vele di LinkedIn, facendo crescere il social network per i professionisti e il per mondo del lavoro sia in termini di giro d’affari, sia di popolarità: nel secondo trimestre di quest’anno il fatturato ha raggiunto i 712 milioni di dollari, salendo del 35% sull’analogo periodo del 2014, mentre gli iscritti hanno superato i 380 milioni di persone e nel trimestre hanno generato 35 miliardi di pageview. Ma c’è anche qualche vento contrario che soffia in direzione opposta e che ha causato qualche significativo alto e basso a Wall Street.

Il titolo di LinkedIn ha infatti guadagnato il 13% dopo la chiusura delle contrattazioni, per poi perdere il 7% nelle ore successive. Gli investitori non hanno apprezzato i numeri dell’outlook sui prossimi mesi, né l’andamento di alcune componenti del business, come i crollo del 30% nei ricavi del display advertising e la riduzione del valore monetario degli abbonamenti premium.

La società, inoltre, dopo aver aumentato da 40 milioni di dollari a 90 milioni la stima sui profitti di Lynda.com (la piattaforma di e-learning acquisita per 1,5 miliardi di dollari), ha però tracciato una previsione più generale in cui i conti non tornano: per l’intero 2015, il fatturato sarà di 40 milioni superiore alle precedenti stime, ovvero 2,94 miliardi di dollari invece di 2,9 miliardi. L'incremento è inferiore ai 50 milioni di dollari aggiuntivi attesi da Lynda.com, e dunque altrove, nel core business di LinkedIn, qualche altra attività sarebbe stata sovrastimata.

 

 

Non si può comunque dire che LinkedIn non sia in salute, considerando che nel secondo trimestre sia il giro d’affari sia l’utile per azione hanno superato le stime degli analisti di Thomson Reuters: rispettivamente, 712 milioni di dollari (contro i 680,3 milioni ipotizzati) e 55 centesimi per share (invece di 30 centesimi). Il rovescio della medaglia sta nell’impennata dei costi (+53%), che hanno generato 67,7 milioni di dollari di perdite contro il singolo milione o poco più del secondo trimestre 2014.

 

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