04/11/2016 di Redazione

Mate 9, il phablet “sempreverde” che gonfia le ambizioni di Huawei

Il nuovo terminale da 5,9 pollici di fascia alta è un’alternativa allo (sfortunato) Galaxy Note 7 di Samsung e all’iPhone 7 Plus di Apple. A 749 euro, ma si arriva a 1.400 per la lussuosa edizione Porsche Design. Algoritmi di intelligenza artificiale gara

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Il retaggio di alternativa “cheap” ai grandi marchi, come la produzione cinese di un tempo era connotata, Huawei l’ha già perso da tempo. Se ce ne fosse stato bisogno, l’ultimo colpo di spugna l’ha dato il nuovo Mate 9, presentato ieri a Monaco di Baviera. Una scelta geografica che è un segnale ulteriore dell’importanza del mercato europeo per l’azienda guidata dall’amministratore delegato Richard Yu. Le caratteristiche hardware, software e di design di questo nuovo terminale telefonico da 5,9 pollici, un phablet, lo collocano nella fascia altissima dell’offerta, a concorrere direttamente con l’iPhone 7 Plus di Apple e – se solo non fosse stato ritirato dal commercio per i noti problemi di surriscaldamento della batteria – con il Galaxy Note 7 di Samsung. Proprio il vuoto creato dal Note 7 potrebbe forse creare i presupposti per una migliore domanda di un prodotto alternativo, come appunto il Mate 9.

Nell’evento di Monaco non sono mancati gli effetti speciali: Yu si è presentato sul palco a bordo di una Porsche, e non solo per puro amore delle auto di lusso. Il phablet, oltre alla versione classica da 749 euro, sarà proposto anche in una variante con schermo Amoled più piccolo (5,5 pollici) ma curvo, ispirato alle linee dell’iconica automobile. Questa limited edition giustifica, forse, il suo salatissimo prezzo di 1.395 euro vantando un profilo più sottile, una risoluzione di schermo pari a 2.540 x 1.440 pixel e un rivestimento in metallo color nero grafite.

 

Il Mate 9 in versione Porsche e classica, e il nuovo smartwatch Huawei Fit

 

L'edizione Porsche Design, da 5,5 pollici e con i due fianchi stondati

 

Anche la variante classica del Mate 9 non evita di stupire, in particolare per due caratteristiche: la gestione dell’autonomia energetica e l’intelligena artificiale racchiusa all’interno del software e dell’hardware. La capiente batteria da 4000 mAh promette, sulla carta, fino a due giorni di funzionamento e grazie a una tecnologia proprietaria (Huawei SuperCharge) e al connettoreUsb-C può ripristinare in soli venti minuti l’energia sufficiente per 24 ore di utilizzo.

L’intelligenza artificiale serve, invece, al dispositivo sia per per “mantenersi giovane” nel tempo. Sul palco, Yu ha ricordato che “dopo 18 mesi, generalmente, un telefonino comincia a dare segni di cedimento”, spiegando poi come al contrario il nuovo phablet di Huawei sfrutti un algoritmo di machine learning per apprendere le abitudini dell’utente e adattare di conseguenza il funzionamento. Si può così, mantenere ottimizzati nel tempo la memoria, i file archiviati e le applicazioni.

 

 

 

L’identikit del Mate 9 è quello di un modello grande ma sottile (157 x 79 x 7,9 millimetri circa) e non leggerissimo (190 grammi), dotato di schermo Lcd da 5,9 pollici e 1080 x 1920 pixel di risoluzione, con a bordo l’avanzato processore Hisilicon Kirin 960, 4 GB di Ram, 64 GB di storage interno, alloggiamento per espansioni di memoria microSD, sistema operativo Android 7.0 (Nougat), completo di lettore di impronte digitali. Ottimo il comparto fotografico, inclusivo di fotocamera anteriore da 8 megapixel e di posteriore con doppia lente (20 e 12 megapixel), come l’iPhone 7 Plus.

Secondo i dati di Idc riferiti al terzo trimestre, Huawei ha ormai conquistato una solida medaglia di bronzo sul podio dei marchi più venduti: il numero di unità distribuite a luglio, agosto e settembre ha rappresentato il 9,3% del totale del mercato smartphone. Il marchio cinese beneficia di una crescente popolarità in Europa, America Latina e Africa, mentre ancora fatica a far breccia nel cuore dei consumatori nordamericani. Il percorso intrapreso giustifica però l’ottimismo di Yu: “Su scala globale”, ha dichiarato il Ceo, “i nostri concorrenti sono sia Apple sia Samsung, e vogliamo guadagnare market share da entrambi”.

 

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