31/03/2016 di Redazione

Microsoft coccola gli sviluppatori dal palco di San Francisco

Il gruppo di Redmond ha inaugurato ieri la conferenza Build 2016. Ampio spazio all’anniversary update di Windows 10, in arrivo la prossima estate: l’aggiornamento include il riconoscimento tramite parametri biometrici e miglioramenti per stylus e Cortana.

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A qualche giorno di distanza dal keynote primaverile di Apple, Microsoft ha risposto ieri inaugurando l’annuale conferenza Build dedicata agli sviluppatori. Il primo dei tre appuntamenti (la kermesse chiuderà il primo aprile) si è aperto con il pupillo della casa: Windows 10. Dal palco del Moscone Center di San Francisco, dopo i saluti di rito del Ceo Satya Nadella, è toccato al vice presidente esecutivo del Devices Group, Terry Myerson, parlare dello scenario attuale riguardante la piattaforma software. A oggi, dopo otto mesi dal rilascio, Windows 10 è operativo su 270 milioni di dispositivi, con 500 modelli differenti di device che lo supportano. Per celebrare il primo anniversario dell’os, Microsoft rilascerà la prossima estate quello che è stato definito l’anniversary update: sarà l’aggiornamento più corposo dell’ecosistema e cercherà di offrire nuovi strumenti sia agli utenti finali sia agli sviluppatori.

Originariamente conosciuto come Redstone, il pacchetto cumulativo gratuito consentirà, tra le altre cose, di effettuare l’autenticazione sui dispositivi Windows 10 con le impronte digitali e con i parametri biometrici impostati tramite Hello. I computer e, più in generale, i device con schermo touch potranno far fruttare al meglio il display tattile grazie a un supporto migliorato del pennino capacitivo. Microsoft introdurrà infatti una “Ink platform” dedicata, facilmente accessibile, e una versione aggiornata di Sticky Notes, in grado di riconoscere la scrittura a mano e di creare link in automatico con le informazioni ritenute più importanti.

Il colosso di Redmond renderà inoltre l’assistente digitale Cortana più intelligente (portandolo anche nei bot per Skype), unendo le sue potenzialità a quella del riconoscimento del testo inserito con lo stylus. Gli sviluppatori potranno anche progettare per Cortana quelle che Nadella ha definito “Proactive actions”: per esempio, sarà possibile chiedere all’assistente virtuale quale negozio si è visitato in un determinato giorno dell’anno precedente. Cortana, sfruttando i geotag, potrà fornire una risposta almeno verosimile.

Dal punto di vista della realtà aumentata, uno dei cavalli di battaglia di Microsoft in contrapposizione alla più “futile” (almeno per ora) realtà virtuale, va segnalato che l’azienda statunitense ha rispettato la tabella di marcia e ha iniziato proprio in queste ore a consegnare i visori Hololens agli sviluppatori. Il kit, presentato per l’ennesima volta in pubblico da Alex Kipman, “guru” della tecnologia in casa Microsoft, costa tremila dollari e tutto il codice rilasciato verrà pubblicato sul repository online Github.

 

 

Il passo successivo del gruppo di Redmond sarà la creazione di una versione enterprise, sviluppata in stretta collaborazione con alcune aziende. I primi partner annunciati durante il keynote includono nomi come Nasa, Audi, Stryker e Lowe’s. In contemporanea, Microsoft ha pubblicato sul Windows Store e su Github una delle prime applicazioni disponibili per gli Hololens, chiamata Galaxy Explorer. La vendita per gli utenti finali, però, è ancora di là da venire.

Dal punto di vista prettamente tecnico, Microsoft ha approfittato della Build per presentare ufficialmente la tecnologia multipiattaforma di Xamarin, azienda acquisita lo scorso febbraio dopo mesi di collaborazione. Grazie a Xamarin, gli sviluppatori potranno progettare app mobili utilizzando i linguaggi di programmazione C# e F#, abbattendo le barriere che ostacolerebbero la portabilità del codice.

In questo modo, i developer possono sfruttare la tecnologia cross-platform di Xamarin per accelerare il porting di applicazioni su ambienti diversi: vale a dire Windows, Android e iOs. Microsoft non ha presentato novità sostanziali durante il keynote di ieri, ma ha sfruttato l’occasione per descrivere nuovamente la situazione lato mobile. Il progetto Islandwood per iOs è stato ribattezzato “Windows bridge for iOs” e il codice è stato pubblicato su Github l’anno scorso.

Project Astoria, riguardante Android, è stato invece completamente sospeso: molto probabilmente per una serie di difficoltà tecniche sulla portabilità delle app verso l’ecosistema del robottino verde. Comunque, il problema non si pone perché, con l’acquisizione di Xamarin, Microsoft sembra comunque essere riuscita a spianare la strada agli sviluppatori.

Infine, l’ultimo punto degno di nota del primo giorno di Build 2016 è stato l’annuncio riguardante la shell Bash di Linux Ubuntu. Grazie a un accordo con Canonical, il prossimo aggiornamento di Windows 10 darà la possibilità ai developer di eseguire in modo nativo strumenti come le shell testuali e i comandi tramite interfaccia a riga di comando. In questo modo, gli utenti potranno sfruttare Ubuntu anche su Windows 10 senza ricorrere a sistemi di emulazione, accedendo direttamente alle Api native e ai file system senza complicarsi la vita.

 

 

Il set di strumenti si trova ancora in una versione beta e Microsoft ha sottolineato come la novità non sia stata pensata per costruire piattaforme server (in questo caso si dovrebbe fare affidamento a soluzioni come Azure, Hyper-V e Docker). Le Bash di Ubuntu, inoltre, non sono compatibili con i tool di Windows 10: non sarà quindi possibile eseguire, per esempio, Notepad dalla Bash o Ruby tramite Powershell. Ma il dato importante è che il colosso di Redmond ha fatto un altro passo verso il mondo open source di Linux.

 

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