22/05/2012 di Redazione

Motorola sotto la lente Google: nuovi tagli in vista?

L'azienda di Mountain View potrebbe avviare nei prossimi giorni una nuova tornata di licenziamenti, dopo gli 800 esuberi di ottobre, al personale dell'azienda acquisita lo scorso agosto con 12,5 miliardi di dollari. La stessa sorte toccò nel 2008 al 40% d

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Con l'approvazione della Cina Google ha definitivamente chiuso l'acquisizione di Motorola Mobility per 12,5 miliardi di dollari, e ora sembra imminente l'avvio di una tornata di licenziamenti, testimoniata dalla presentazione alla SEC (Securities and Exchange Commission, l'ente statunitense preposto alla vigilanza della borsa valori) di un modulo 8-K, che riguarda appunto la riduzione di personale di un'azienda quotata in borsa.

Google potrebbe avviare una tornata di licenziamenti in Motorola

La notizia è stata pubblicata da TechCrunch, secondo cui oggi Google avvierà un "tour d'ascolto" fra i dipendenti di Motorola per capire cosa fanno esattamente in azienda. Sulla base delle informazioni raccolte Google potrebbe decidere a breve dei licenziamenti. TechCrunch non ha pubblicato informazioni utili per calcolare il numero dei dipendenti Motorola a rischio, ma secondo le sue fonti anonime la decisione potrebbe essere "imminente".

In una situazione di questo tipo è d'obbligo considerare il fatto che Google non è nuovo ai licenziamenti nelle sue neo acquisite. Nel 2008, a due settimane dall'acquisizione di DoubleClick, diede il benservito a 300 dipendenti, pari al 40% della forza lavoro complessiva, che contava su 1600 persone. Ai tempi Google aveva giustificato la mano pesante spiegando che "come accade in numerose fusioni, l'analisi ha portato a una riduzione dell'organico presso l'azienda acquisita".

Motorola Mobility all'annuncio dell'acquisizione da parte di Google aveva 19mila dipendenti. A ottobre 2011 è già stata fatta una ristrutturazione che ha visto il licenziamento di 800 persone. All'epoca l'azienda comunicò che la decisione faceva parte di una ristrutturazione più ampia, non legata a Google, ma alla necessità di ridurre i costi.

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