21/11/2011 di Redazione

NetApp, ecco lo storage su misura per le medie imprese

La società americana ha annunciato nei giorni scorsi anche in Italia le ultime novità, fra cui spicca la famiglia FAS 2240, destinate ad alzare il livello delle prestazioni delle macchine entry level. Il Country Manager Antonia Figini: 'le aziende voglion

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Il presupposto per inquadrare i nuovi annunci, e la rinnovate ambizioni, di NetApp in campo storage è il seguente: la quantità di dati da gestire aumenta a dismisura per tutti, nell’ordine del 56% anno su anno secondo le stime della società americana, e per le medie aziende il problema è spesso drammatico.

Fare di più con meno risorse, nell’ottica di non affogare fra volumi di informazioni che via via crescono, è il punto di arrivo e la virtualizzazione (di server prima e apparati e di reti poi) è stato il primo passo. Non sufficiente però, questa la tesi espressa dai responsabili di NetApp in Italia, a consolidare in modo adeguato l’infrastruttura IT, massimizzare l’esistente e ottenere maggiori risparmi sui costi. Per supportare al meglio il business e la crescita delle medie aziende occorre intervenire in modo mirato anche sulla dotazione hardware, a cominciare dalla componente storage.

Antonia Figini, Country Manager NetApp Italia


Antonia Figini, Country Manager di NetApp per il nostro Paese, ha in tal senso così motivato, al cospetto delle soluzioni della concorrenza (Ibm, Dell e naturalmente EMC), la valenza della disponibilità del FAS 2240, macchina che va a inserirsi come nuovo riferimento del catalogo entry-level della società. “Sono convinta che questo prodotto, ma direi più in generale tutta la linea dei sistemi FAS2000, abbia rosee prospettive di vendita. Lo dico – ha spiegato la manager a IctBusiness - perché vediamo l’interesse delle aziende per soluzioni che devono essere semplici, economiche e facilmente gestibili da personale non necessariamente tecnico. Soluzioni affidabili e che garantiscano una possibilità di crescita ed evoluzione che non stravolga quanto fatto fino a quel punto. E questo perché le aziende si sono rese conto che cambiare costa. Costa in termini di hardware, ma ancora di più in termini di formazione delle persone, di abitudini da cambiare e quindi di efficienza del business. Le media aziende hanno gli stessi problemi di quelle grandi, ma meno dati e meno personale tecnico per gestirli”.

Per affrontare la sfida del cloud e per ottenere dalla migrazione nella nuvola reali benefici è necessario fare leva su soluzioni tecnologiche e su fornitori che possano fare la differenza. E su questo piano NetApp ha una sua idea ben precisa. “Molti nostri clienti – queste le parole di Figini - ci hanno scelto proprio perché hanno vissuto esperienze negative e hanno scoperto che il nostro approccio unificato nei confronti dello storage e un unico sistema operativo su tutta la linea dei prodotti offrono una possibilità di crescita senza scossoni. Da attuare semplicemente in base alle esigenze di spazio e di problematiche che l’azienda incontra mentre si evolve”.

Il messaggio, forte e chiaro, ha come destinatari preferenziali le medie imprese. Su scala globale il target cui si rivolge NetApp è quello di organizzazioni con un numero di utenti compreso fra 100 a 1000 e con un minimo di 15 server (fino a 100 come massimo). La descrizione è quella del cosiddetto segmento “mid size enterprise”, da cui arriva il 30% delle revenue globali di NetApp (che nel secondo trimestre fiscale chiuso a fine ottobre ha registrato un fatturato in crescita del 20% e utili in salita del 23%).

Per il mercato italiano il tiro si sposta un po’ più verso il basso per quanto riguarda l’aspetto dimensionale, per comprendere di fatto tutto il mondo delle Pmi, ma l’offerta non cambia: funzionalità di virtualizzazione native, semplicità d’uso, capacità di gestione evoluta del dato, scalabilità correlata alle singole esigenze.

Il tutto rispetto a uno scenario che vede il 50% delle aziende utilizzare oggi vecchie versioni legacy di soluzioni server e applicative in ambiente Windows, il 23% dei budget It delle aziende americane ed europee essere mediamente destinato allo storage e una prevista massiva transizione alla virtualizzazione entro i prossimi due anni.


I nuovi prodotti: livelli di efficienza tre volte superiori alle precedenti versioni
La nuova linea di prodotti entry-level FAS2000 si presenta, a detta dei responsabili di NetApp, con due sostanziali punti di forza. Il fatto di essere scalabile, e quindi di non pagare lo scotto di un ciclo di vita delle macchine notevolmente ridotto in relazione all’aumento esponenziale del volume di dati da gestire, e per essere concepiti per evolvere con periodici aggiornamenti di natura software, vedi per esempio le funzionalità di compressione dei dati, sfruttando il fatto che l’intelligenza, rimarca il concetto il produttore, non è integrata nel silicio.

NetApp Fas 2240


L’annuncio di peso riguarda come detto la serie FAS2240 (prezzo di listino negli Usa intorno ai 16mila dollari), che offre prestazioni 2-3 volte superiori rispetto ai prodotti oggi a catalogo andando a supportare carichi di lavoro intensi.

In parallelo NetApp ha ottimizzato i FAS 2040, soluzione con costi in ingresso ridotti a poco più di 6mila euro e indirizzata a studi professionali e piccole imprese, con funzionalità di deduplica integrate, un pacchetto di dischi minimo per farla funzionare, circa 10 Terabyte di spazio di archiviazione ed estese opzioni di connettività (fibre channel, 10 Gigabit)

Entrambe sono proposte con a bordo OnCommandSystem Manager 2.0, tool di gestione che permette di controllare e automatizzare la configurazione e la gestione dello storage, e la versione più recente del sistema operativo Ontap.

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