04/04/2017 di Redazione

Ovh rileva la nuvola di Vmware per conquistare gli Usa

Entro la fine del secondo trimestre l’offerta vCloud Air passerà sotto il controllo del service provider francese, che ha inaugurato da poco la sussidiaria statunitense. Le due aziende continueranno comunque a collaborare sul supporto ai clienti. Una deci

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Era nell’aria e anche noi eravamo fra i molti che lo avevano sospettato, ma Vmware aveva sempre negato. Oggi però è arrivata la conferma: l’offerta di cloud pubblico del colosso della virtualizzazione, vale a dire vCloud Air, cambia casacca. Il service provider francese Ovh ha annunciato l’intenzione di acquisire tutta la piattaforma per una cifra che al momento non è stata resa nota. L’operazione, che dovrebbe concludersi entro il secondo trimestre di quest’anno, servirà a Ovh per prepararsi al grande balzo negli Stati Uniti. Una cessione, quella decisa da Vmware, che si è resa praticamente necessaria in seguito alla partnership siglata nel 2016 con Amazon Web Services per la commercializzazione congiunta di soluzioni di nuvola ibrida. La piattaforma vCloud Air era in forte sovrapposizione con l’offerta Vmware Cloud on Aws lanciata dai due colossi statunitensi.

Il Ceo Pat Gelsinger ha parlato di un nuovo passo dell’evoluzione di vCloud Air, che va a rafforzare la collaborazione già in essere con Ovh: i clienti, secondo il numero uno dell’azienda, potranno così beneficiare della rete di data center globale del provider e, al tempo stesso, di tutto il pacchetto di tecnologia definita dal software di Vmware.

E in effetti la società manterrà un’impronta nel nuovo ecosistema che si andrà a creare. L’operazione prevede infatti la “consegna” chiavi in mano a Ovh di tutte le risorse statunitensi ed europee di vCloud Air, comprese le customer operation e i customer success team, ma i due vendor continueranno a collaborare sul go-to-market e sul supporto ai clienti. Al termine dell’acquisizione la piattaforma verrà ribattezzata vCloud Air Powered by Ovh.

 

 

Il service provider francese può contare su 26 data center in quattro continenti, 32 point of presence, un milione di clienti e 260mila server installati. È inoltre un partner storico del vCloud Air Network di Vmware, con più di 200mila macchine virtuali attivate da migliaia di aziende che sfruttano vSphere Private Cloud.

A metà marzo Ovh ha annunciato la nascita della filiale statunitense, diretta da Russell P. Reeder, e l’avvio delle operazioni di due nuovi data center. Un’espansione sostenuta anche da 250 milioni di dollari di investimenti provenienti da Kkr e Towerbrook.

 

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