16/11/2015 di Redazione

Qualcomm dà il benvenuto ufficiale allo Snapdragon 820

L’azienda ha svelato tutte le caratteristiche del nuovo SoC per il mercato 2016, di cui si sapeva però praticamente tutto: Cpu Arm ma con quattro core personalizzati Kryo, con frequenza massima di 2,2 GHz; nuova Gpu Adreno 530 e modem Lte X12. Prestazioni

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Qualcomm si prepara alle imminenti sfide del 2016 lanciando ufficialmente il nuovo system-on-chip di punta, lo Snapdragon 820, presentato in pompa magna durante un evento a New York. Del SoC si sa ormai praticamente tutto, in quanto i primi dettagli iniziarono a filtrare già durante il Mobile World Congress di Barcellona dello scorso marzo. Al cuore del chip si trova un processore Arm a 64 bit con quattro core Kryo personalizzati dal vendor e divisi in due “comparti”: due core sono dedicati a performance maggiori e toccano frequenze massime di 2,2 GHz, mentre i rimanenti lavorano a 1,7 GHz e, grazie a transistor a minor impatto energetico, si preoccupano di task meno impegnativi. Il risultato è un risparmio di batteria notevole. Il nuovo SoC ospita anche una Gpu Adreno 530, un’unità grafica rinnovata e in grado di supportare sia le attuali che le future Api, incluse le attese librerie Vulkan, con performance migliorate del 40% rispetto allo Snapdragon 810. E, nota non di poco conto, senza problemi di eccessivo surriscaldamento, sottolinea il produttore.

E il confronto è ovviamente diretto al SoC precedente di Qualcomm, che ha dovuto fare i conti su alcuni dispositivi con diversi problemi in termini di prestazioni e di surriscaldamento. Sarà forse per questo che l’azienda ha deciso di mollare gli otto core (“è solo una questione di marketing”) per passare a uno schema due più due che, secondo alcuni analisti, è più che sufficiente per smartphone e tablet. Ma, rispetto al predecessore, lo Snapdragon 820 porta con sé anche altre novità e migliorie.

Il chip integra un modem Lte X12 capace, su reti compatibili, di toccare i 600 Mbps in download e i 150 Mbps in upload con switch automatico tra rete 4G e WiFi (802.11ac 2x2 Mu-mimo), assicurando un segnale di qualità maggiore perché reso in automatico più stabile. Impattando in modo positivo anche sull’efficienza energetica, con un 15% di batteria risparmiata rispetto alla generazione precedente.

 

 

L’architettura Hexagon 680 Dsp, già svelata lo scorso agosto, “sostituisce” la Cpu scaricandola da compiti che potrebbero essere eseguiti più velocemente in altro modo e interviene anche mettendo a disposizione della Gpu un processore di segnale digitale completamente autonomo per elaborare le informazioni provenienti dai sensori ottici. Anche in questo caso, Qualcomm reclama un miglioramento delle prestazioni pari a tre volte e un’efficienza energetica aumentata di dieci volte.

Il minor impatto energetico dello Snapdragon 820, a cui si affianca anche la tecnologia QuickCharge 3.0, è dovuto in parte anche alla riduzione delle dimensioni dei transistor, passati da un processo produttivo a venti nanometri a quello attuale, a 14 nanometri. Ma non solo. Qualcomm ha introdotto anche un nuovo gestore dei processi, il Symphony System Manager, che aiuterà i processori, la Cpu, la Gpu e così via a lavorare con più “affinità”, con l’obiettivo di migliorare le prestazioni e ridurre i consumi.

L’attenzione si sposta ora sugli Oem: quali produttori decideranno di implementare l’ultimo top di gamma di Qualcomm? E in quali altri dispositivi potrà farsi spazio il chip? Un ambito applicativo interessante potrebbe essere quello della realtà virtuale in mobilità, campo in cui è assolutamente necessario avere a disposizione potenze di calcolo elevate, grafiche di assoluto livello e un impatto bilanciato sulle batterie.

 

 

Lo Snapdragon 820 dovrà quindi fare meglio del suo predecessore che, malgrado alcuni problemi sorti negli ultimi mesi con certi modelli di device (in primis un eccessivo surriscaldamento), è riuscito a raggiungere cifre ragguardevoli. Nell’anno fiscale 2015 Qualcomm ha consegnato ben 923 milioni di SoC e le vendite proseguiranno senza dubbio anche nei prossimi mesi, in attesa che il nuovo membro della famiglia mandi in soffitta l’810.

 

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