06/11/2012 di Redazione

Quinto compleanno con il botto per Android

Il 5 novembre 2007 il sistema operativo mobile di Google fu presentata dalla Open Hanset Alliance, una settimana dopo fu lanciata la versione 1.0, Apple Pie. Oggi sono 570 milioni le utenze attive e 1,3 milioni le nuove attivazioni giornaliere di una piat

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Ottobre 2003: Andy Rubin (co-fondatore di Danger), Rich Miner (co-fondatore di Danger e di Wildfire Communications), Nick Sears (vicepresidente di T-Mobile) e Chris White danno vita a Palo Alto alla start up Android con l’intento di sviluppare software per dispositivi mobili. Due anni dopo, il 17 agosto 2005, l’azienda viene acquistata da Google e il team di Rubin inizia a porre le fondamenta per creare un sistema operativo basato su kernel Linux.


Il 5 novembre 2007 la neonata Open Hanset Alliance (consorzio formato da Google, produttori di device e operatori mobili) presenta ufficialmente la piattaforma, una settimana dopo viene rilasciato il primo software development kit (Sdk). Il 23 settembre 2008 viene lanciata la versione 1.0 di Android, Apple Pie, che comprende il market per scaricare le apps, il browser, il supporto delle reti Wi-fi, l’accesso ai servizi di posta elettronica e alle applicazioni Google.

Cinque anni dopo il suo debutto, Android festeggia la ricorrenza con una dote di 570 milioni di utenti attivi su oltre 600 fra smartphone e tablet e un numero di nuove attivazioni giornaliere nell’ordine degli 1,3 milioni. Cifre impressionanti che fanno il paio con il fatto che negli Usa, in media, ogni cittadino possiede almeno due dispositivi con a bordo il software del robottino verde (su scala globale il rapporto è di un apparecchio androide ogni 10 persone).

Di questo passo è quindi molto probabile che le utenze attive raggiungano il miliardo prima che il sistema operativo compia sei anni. A Mountain View, probabilmente, non ci stanno pensando più di tanto ma sono ovviamente ben consapevoli (e soddisfatti) che la quota di mercato negli smartphone di Android sia intorno al 60% e quella nei pc a tavoletta sia salita alla fine del terzo trimestre al 40%. Con Apple e il suo iOs a giocare da prima rivale in entrambi i comparti.

Google, per diverso tempo, è stata accusata di aver frammentato troppo la sua piattaforma e gli effetti si vedono ancora oggi. La versione 2.1 “Éclair” è ancora oggi attiva su circa il 3 per cento della base installata e la successiva 2.2 “Froyo” opera attualmente sul 12 per cento dei dispositivi Android in attività. La più diffusa (i dati sono di Google) è invece la 2.3 “Gingerbread”, presente sul 54 per cento dei terminali, seguita a distanza da “Ice Cream Sandwich” (release 4.0) con il 25,8 per cento. L’ultima arrivata, “Jelly Bean”, versione 4.1, gira su circa il 2,7 per cento della galassia Android.

Quanto alle apps, al momento siamo nell’ordine delle 700mila disponibili al download da Google Play. Altre fonti, come il sito specializzato AppBrain, limita il numero sotto quota 560mila. Ciò che non si può mettere in dubbio è che Google abbia di fatto colmato - almeno in termini quantitativi - il gap che la separava dall’ecosistema Apple. E le risultanze del mercato mobile, di fatto, lo confermano.

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