08/09/2011 di Redazione

RIM: vendita in vista o spin off dei brevetti?

Gli azionisti di Research in Motion sono sul piede di guerra perché non confidano nel successo dei nuovi BlackBerry con sistema operativo QNX. Jaguar Financial, capofila di un gruppo che detiene il 15% delle quote, ha proposto di mettere sul mercato l'azi

immagine.jpg

RIM potrebbe prendere in considerazione la vendita dell'azienda o lo scorporo del suo prezioso portafoglio brevetti per incrementare il ritorno agli investitori dopo il crollo del suo prezzo azionario. La notizia, molto grave, è stata diffusa da Vic Alboini, CEO di Jaguar Financial Corp. Secondo la società di investimenti, RIM dovrebbe costituire una commissione di consiglieri indipendenti che vaglino tutte le opzioni possibili, in primis quelle proposte dagli azionisti.

Un parte degli azionisti chiedono che RIM sia messa in vendita

La posizione di Jaguar è di cruciale importanza in quanto sembrerebbe alla guida di una coalizione di azionisti, per una quota complessiva pari al 15 percento del valore azionario di Research In Motion. Le azioni del produttore canadese hanno perso quasi metà del loro valore quest'anno (-47%), e in più le quote di mercato dei BlackBerry sono state decimate dall'avanzata di Apple da una parte e di Google dall'altra (Android nel 40 percento degli smartphone USA). In seguito alla notizia le azioni di RIM al Nasdaq sono salite di 85 centesimi, arrivando a 30,97 dollari.

La Northwest & Ethical LP Investments nel mese di giugno aveva chiesto cambiamenti al vertice dell'azienda e per tutta risposta era stata decisa la ripartizione dei ruoli di presidente e di amministratore delegato, rispettivamente fra Jim Basillie e Mike Lazaridis. Secondo Alboini questa decisione non ha fatto altro che danneggiare l'azienda.

Alla richiesta di ulteriori cambiamenti sulla base degli scarsi risultati, i manager si sono detti disponibili ad esaminare la proposta ma non intendono dare una risposta fino a gennaio 2012. Secondo Alboini questa lentaggine nelle decisioni è "del tutto inadeguata" e non è altro che "un esempio estremo che il management non è all'altezza". 

La scommessa QNX

La principale paura degli investitori è relativa allo scenario che si potrebbe aprire in caso di fallimento del sistema operativo proprietario QNX (Ecco l’identikit del primo BlackBerry con Qnx). Se non dovesse avere il successo sperato si teme che RIM possa diventare una sorta di Nortel 2.0, ossia un'azienda gloriosa e profittevole che ha chiuso i battenti per cattiva gestione. RIM, infatti, conta sulla gamma di BlackBerry in annuncio nel 2012 per riconquistare le quote di mercato che ha perso negli ultimi anni. 

Il suo market share globale è sceso al 12 per cento nel secondo trimestre di quest'anno, dal 19 per cento del 2010 (dati Gartner). Nello stesso periodo, l'iPhone di Apple è salito al 18 per cento (dal precedente 14 per cento), e la piattaforma Android di Google è arrivata al 43 per cento del mercato.

Gli azionisti non hanno fiducia nel successo dei nuovi BlackBerry con QNX

Alboini è pessimista riguardo a QNX (RIM BlackBerry romperà il duopolio Apple-Google?), e in considerazione della sua responsabilità nei confronti degli azionisti non intende starsene seduto a sperare che il nuovo sistema operativo proprietario abbia successo. QNX, infatti, ha già esordito sul tablet PlayBook qualche mese fa, con risultati di vendita non certo entusiasmanti e con opinioni contrastanti del mercato.

Molti reputano che l'unica cosa che potrebbe fare RIM per rendere il prodotto interessante sarebbe il supporto delle applicazioni di Android e l'accesso libero all'Android Market, che non è certo una gratificazione per il lavoro di sviluppo di QNX. Oltre tutto, la promessa della compatibilità con l'Android Market non è ancora stata mantenuta e sono in molti a temere che Google non intenda lasciare che RIM imbocchi questa strada. 

L'alternativa alla vendita è lo scorporo del portafoglio brevetti

La proposta che intende spingere è quindi quella di mettere in vendita l'azienda per far recuperare agli investitori il capitale investito, e magari realizzare anche dei guadagni se possibile. Insomma, Alboini vorrebbe imitare l'esempio di Motorola Mobility, la cui vendita ha portato agli azionisti un ritorno di capitale decisamente notevole. Sembra che fra i possibili acquirenti figuri in prima fila Google.

La seconda alternativa è quella della vendita del portafoglio dei brevetti di RIM, che ha un valore abbastanza importante da arricchire gli investitori, ma che lascerebbe l'azienda svuotata del suo valore, con prodotti ormai non più di successo e nessuna proprietà intellettuale sulla quale rivalersi o a cui appoggiarsi per rimpinzare le casse dell'azienda.

Intanto, ieri l'altro, RIM ha annunciato la disponibilità del BlackBerry App World 3.0 per la ricerca e il downaload di applicazioni, giochi e temi. Fra le novità ci sono l'account privato per ciascun utente, che non richiede più l'inserimento di dati sensibili per ogni pagamento da effettuare,  e la possibilità di condividere le app tramite BBM, Facebook, Twitter, email e SMS.


ARTICOLI CORRELATI