La guerra nel mercato degli smartphone non è raffigurata solo dal numero grezzo di dispositivi venduti, ma anche dai profitti che i produttori riescono a generare dalle consegne dei propri cellulari. Mentre da tempo il numero uno incontrastato è Apple, che nel terzo trimestre del 2016 si è portata a casa il 91 per cento dei profitti di tutto il mercato degli smartphone, vale a dire ben 8,5 miliardi di dollari, qualcosa si è mosso nelle seconde file. Secondo la società di ricerca Strategy Analytics, per la prima volta Samsung è stata scalzata da Huawei. Il colosso cinese ha generato, grazie agli smartphone, 200 milioni di dollari di profitto nel periodo luglio-settembre (2,4%) ed è diventato così il produttore di cellulari Android più profittevole del mercato. A seguire si sono piazzate Vivo e Oppo, anch’esse cinesi ed entrambe al 2,2 per cento.
E Samsung? Secondo Strategy Research il gruppo sudcoreano è crollato al nono posto, complice soprattutto la figuraccia dei phablet Note 7. Ma la crisi dell’azienda sarebbe soltanto temporanea. Una volta riguadagnata la fiducia dei consumatori, cosa che avverrà molto probabilmente con il lancio del Galaxy S8, Samsung dovrebbe tornare al secondo posto, riuscendo così a ricacciare Huawei in terza posizione.
Ma va comunque dato credito a Huawei di essere riuscita a sviluppare dispositivi eleganti e di ottima fattura, proponendo soluzioni di fascia alta nei mercati più ricchi e penetrando con device economici in mercati enormi (come quello indiano, oltre alla madrepatria). Grazie a prodotti validi, nella prima metà dell’anno il consumer business group della società di Shenzhen ha riportato una crescita dei ricavi 41 per cento, pari a 77,4 miliardi di yuan (circa 11,1 miliardi di dollari), e ha consegnato oltre 60,5 milioni di smartphone.
Fonte: South China Morning Post, da Strategy Analytics
Secondo la società di ricerca Idc, Huawei detiene attualmente il 9,3 per cento di market share. Numeri eccellenti, in un mercato ormai asfittico e in cui gli Oem iniziano ad accusare una flessione dei profitti. Nel terzo trimestre del 2015, infatti, i produttori erano risultati profittevoli per 13,5 miliardi di dollari. Quest’anno il dato è sceso a 9,4 miliardi.