21/01/2016 di Redazione

Spotify tenta la carta social per crescere ancora

La piattaforma di streaming musicale ha acquisito Soundwave e Cord Project, due startup che stanno sperimentando nuove modalità di fruizione audio, con un forte focus su canali come Facebook e Twitter. Le cifre degli accordi non sono state rese note.

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Coppia d’assi per Spotify. Il brand di streaming audio svedese ha annunciato nella giornata di ieri una doppia acquisizione. Si tratta di Soundwave e Cord Project, due startup, una dublinese e una newyorkese, che entreranno così a far parte della galassia del servizio streaming da 75 milioni di utenti nel mondo. Entrambe le giovani aziende acquisite sono molto focalizzate sul lato social della fruizione di musica online (ma non solo) ed è quindi lecito pensare che Spotify voglia concentrarsi, d’ora in poi, molto di più su questo aspetto. Soundwave è nata nel 2013 e, pur non essendo mai diventata un colosso (conta circa 1,5 milioni di download), ha registrazioni attive in 190 Paesi nel mondo. L’applicazione mobile consente di tracciare i profili delle persone iscritte alla piattaforma basandosi sulla musica che ascoltano tramite altri servizi di streaming, in maniera analoga a Last.fm. Il database della startup conta oltre 150 milioni di canzoni tracciate.

Il Ceo della società, Brendan O’Driscoll, ha dichiarato a The Next Web che molto probabilmente il servizio verrò chiuso e la tecnologia fatta migrare all’interno della piattaforma di Spotify. Discorso forse diverso per Cord Project, che manterrà il proprio team a New York per lavorare fianco a fianco con Spotify. Fondata nel 2014, la startup della East Coast ha sviluppato un’applicazione di messaggistica vocale, chiamata Cord, che permette di inviare esclusivamente file di audio ad amici e parenti su numerose tipologie di dispositivi mobili, Amazon Echo compreso.

Dopo il lancio di Cord, la startup ha iniziato a sperimentare su una serie di progetti paralleli, descritti come “piccoli esperimenti per esplorare come l’audio possa integrarsi con le ultime tecnologie e i trend attuali”. Chhirp, per esempio, consente di condividere su Twitter messaggi audio registrati con il cellulare o lo smartwatch.

 

Una schermata dell'applicazione di Soundwave

 

Al momento non sono stati resi noti ulteriori dettagli, né sull’aspetto economico delle acquisizioni, né sulle effettive modalità di integrazione dei nuovi servizi nella piattaforma di Spotify. È certo che l’azienda svedese deve trovare nuove modalità di ingaggio degli utenti e strade alternative di monetizzazione. Soprattutto dopo l’avvento di Apple Music, il servizio di streaming musicale made in Cupertino. Pochi giorni fa il Financial Times ha reso noto che, a sette mesi dal lancio, la piattaforma della Mela ha superato i dieci milioni di abbonati premium. L’indiscrezione non ha trovato conferma ufficiale, ma non è stata nemmeno smentita.

I due servizi sono analoghi anche dal punto di vista del prezzo: 9,99 euro al mese per l’ascolto illimitato. Anche se Apple ha dalla sua una fortissima integrazione con tutto l’ecosistema mobile di iOs e la disponibilità di contenuti originali realizzati dalla radio proprietaria Beats 1. Spotify, inoltre, è stata di recente trascinata in tribunale da un gruppo statunitense, i Camper Van Beethoven, con l’accusa di non avere pagato le dovute royalties alla band. L’azienda rischia ora di pagare 150 milioni di dollari di multa.

 

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