23/09/2010 di Redazione

Telecom a Natale porta la banda ultralarga in 6 città

Telecom Italia ha chiesto all'Autorità Garante di poter avviare l'infrastrutturazione e l'offerta commerciale di connessioni a banda ultralarga, fino a 100 megabit al secondo, a Roma, Milano, Catania, Bari, Venezia e Torino. Migliorerà la rete mobile port

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Saranno Roma, Milano, Catania, Bari, Venezia e Torino le prime sei città nelle quali Telecom Italia ha chiesto di poter attivare l'offerta commerciale di connettività fissa a banda ultralarga, ossia fino a 100 megabit al secondo.

Lo ha comunicato Franco Bernabé, amministratore delegato di Telecom Italia, alla fine dell'incontro avuto con l'Autorità Garante delle Comunicazioni. Occasione ghiotta per sottolineare la volontà di procedere agli investimenti infrastrutturali di pari passo all'apertura della commercializzazione se l'Autorità Garante le darà il permesso. Bernabé, infatti, non si è lasciato sfuggire l'occasione per sottolineare che "altri" (Fastweb) hanno già avviato la propria offerta (Fibra100) mentre per TI vi sono norme che lo vietano. Ma "l'Autorità, sulla base degli elementi che abbiamo fornito, deciderà sull'offerta e crediamo che lo farà in positivo".

Franco Bernabé, amministratore delegato di Telecom Italia


Nello stesso incontro Bernabé ha illustrato il piano che riguarda il miglioramento della infrastruttura mobile.

I dettagli sono venuti da Corrado Calabrò, presidente dell'Autorità: La velocità di accesso sarà portata a 21 Mbps entro l'anno, a 42 entro il 2011 e con la tecnologia Lte, fino a 100Mbps. Inoltre l'annuncio che Telecom strasformerà il backbone destinato alla telefonia mobile da rame a fibra ottica è molto importante e rappresenta un passo nella giusta direzione per offrire ai cittadini una rete mobile di qualità. Servono, in prospettiva, più frequenze radio ma gli investimenti annunciati vanno nella giusta direzione"

Interessante sottolineare la chiosa con la quale Calabrò ha commentato le richieste a proposito della rete fissa: "Prendo atto che, dopo tanti annunci, finalmente siamo di fronte a un dato concreto". Da cui s'intende il motivo di ottimismo espresso da Bernabé sulla favorevole accoglienza circa il piano di banda ultraveloce nelle prime sei città per 520.000 abitazioni potenzialmente cablate.

Bernabé, però, ha anche colto l'occasione per dare il suo punto di vista a proposito della Raccomandazione UE sulle Nga, Next Generation Access. Le raccomandazioni "tracciano un quadro preciso. Non prevedono il trasferimento meccanico delle norme dal rame alla fibra, prevedono invece la simmetria e la segmentazione geografica dei mercati".


Quest'ultimo punto era uno di quelli che avevano irritato Aiip, Vodafone, Wind, Fastweb, TeleTu, Tiscali, Welcome Italia di fronte al documento del presidente del Comitato NGN, consulente di AgCom per le norme da attivare per accelerare la nascita della Next Generation Network. Una irritazione dovuta al riferimento esplicito alla segmentazione geografica dell'Italia che riecheggiava pari pari lo schema del progetto industriale NGN di TI. Irritati al punto da abbandonare il tavolo del Comitato NGN sdegnati e offesi.

Nella Raccomandazione della Commissione UE le suddivisioni geografiche vengono effettivamente suggerite come metodo di lavoro alle Autorità dei Paesi.

Corrado Calabrò, presidente AGCOM, Autorità Garante delle Comunicazioni


Non è del tutto vero, però, che non vi sia nelle Raccomandazioni la similitudine tra le regole che hanno liberalizzato il rame e l'invito agli operatori e le Autorità a ricalcarne lo spirito di reciproco diritto di transito nella fibra. In altri termini è la simmetria cui fa riferimento Bernabé.

Il quale, a commento della Raccomandazione, in un documento stilato a Bruxelles, ha tenuto inoltre a sottolineare: "Assume particolare rilievo anche il riconoscimento da parte della Raccomandazione di alleggerire gli obblighi di orientamento al costo nei contesti, come quello italiano, in cui è assicurata la cosiddetta equivalence of access".

Meglio sarebbe stato se avesse precisato: in quei contesti geografici dove il mercato può ragionevolmente essere competitivo. Non, come ha fatto, riferendosi a un generalizzato e generico contesto italiano.

A chiudere, la ribadita affermazione di Calabrò che, nel consiglio odierno dell'Autorità, si ripromette di avviare l'esame della Raccomandazione: "La nostra direzione di marcia sarà di favorire l'infrastrutturazione del Paese e lo sviluppo di un'offerta di servizi veramente concorrenziali".

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