16/04/2014 di Redazione

Ucc: la ricetta di Microsoft è la comunicazione universale

Liberare le Unified communcation and collaboration da ogni vincolo di software, agevolando l'interoperabilità e l'integrazione: è la strada scelta da Microsoft e rappresentata in particolare da Lync, SharePoint e Skype.

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Una Unified Communications and Collaboration che punta a distinguersi dalla concorrenza poiché totalmente libera da legami e vincoli di hardware. Microsoft richiama i concetti di “libertà dall’hardware” e di “comunicazione universale” per descrivere la sua offerta, incentrata su un prodotto trasversale e ubiquo come Lync. “Siamo entrati nel mercato dell’Ucc scegliendo un approccio distintivo rispetto ad altri vendor”, spiega Vieri Chiti, direttore della divisione Office di Microsoft Italia, “ovvero tutto incentrato sul software, utilizzabile su qualsiasi computer e indipendentemente dalle scelte compiute dal cliente in fatto di hardware”.

Vieri Chiti, direttore della divisione Office di Microsoft Italia


La piattaforma Lync è dunque fruibile su qualsiasi device e sistema operativo, e abbraccia i prodotti Windows ma anche iOS e Android. “Il secondo valore che ci contraddistingue”, prosegue Chiti, “è quello che chiamiamo ‘comunicazione universale’: grazie all’integrazione di Lync con Skype abbiamo creato un sistema di comunicazione, di messaggistica e di videoconferenza utilizzabile sia dal mondo business sia da quello consumer”. Le due piattaforme di proprietà di Microsoft (Skype è stata acquisita circa tre anni fa) sono federate, ovvero possono “vedersi” l’una con l’altra creando un sistema di comunicazione che è trasparente al prodotto.

Lync, inoltre, è interoperabile con altri software utilizzati nei contesti aziendali, come gli applicativi di Crm o le piattaforme di customer service: questo significa, per esempio, il poter contattare un collega o un cliente senza dover uscire dal programma o dalla pagina Web in cui si sta lavorando. La logica dell’integrazione si applica, a maggior ragione, fra Lync e gli altri prodotti Microsoft dedicati alla collaborazione e alla produttività, come Office e SharePoint. “Quello che offriamo”, sottolinea il direttore della divisione Office, “è un sistema a tutto tondo”.

“Lync non si lega a nessun settore mercologico preciso ma è un abilitatore di comunicazione che vale indipendentemente dal tipo di organizzazione”, aggiunge Tamara Zancan, product marketing manager Ucc di Microsoft Italia. 

Per portare al maggior numero di aziende la sua offerta di Ucc, in Italia Microsoft sfrutta in modo strategico sia la partnership strette a livello internazionale (come quelle con Hp, Plantronics e Polycom), sia la competenza del canale dei partner  system integrator operativi sul territorio, come per esempio Italtel.

Non ci sono confini o barriere di adozione per l’offerta di Unified communications di Microsoft. “I nostri clienti spaziano dal settore pubblico, a quello bancario, al manifatturiero, alle università”, spiega ancora Zancan.  “In questi contesti Lync viene utilizzato sia per incrementare la produttività e l’efficienza delle comunicazioni interne, sia per risparmiare sui costi di viaggi e trasferte, sia per meglio comunicare con l’esterno”.

Gli ambiti di adozione sono disparati: dall’Education (recente è il caso del Politecnico di Milano), al settore bancario (Unicredit), al manifatturiero (Azimut-Benetti, Caprari), alla pubblica amministrazione (Regione Emilia Romagna, Ministero degli Affari Esteri), ai servizi (Deloitte). Una case history recente è quella di Scavolini: l’azienda marchigiana, titolare del più noto marchio italiano di cucine e arredamento, ha fatto convergere la propria piattaforma telefonica legacy con il mondo di Office e di Lync. Scavolini ha ottenuto con Lync un’integrazione nativa nell’infrastruttura esistente e una completa interoperabilità con le tecnologie di collaborazione e di messaggistica già presenti in azienda.

Un’altra esperienza che ben sintetizza i vantaggi della tecnologia per inaugurare un nuovo modo di lavorare più collaborativo, in cui i dipendenti siano più partecipi e la conoscenza più diffusa, è quella di Inail, l’Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, cioè l’ente pubblico che gestisce l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. “In una logica di maggiore efficienza, ci siamo posti l’obiettivo di rinnovare le modalità di lavoro puntando sulla rapidità dei processi, sulla dimensione social e sulla formazione”, dichiara Stefano Tomasini, chief information officer di Inail.

“Per offrire un servizio più puntuale”, prosegue Tomasini, “è fondamentale snellire gli adempimenti burocratici che spesso rallentano l’attività lavorativa e abbiamo quindi introdotto un nuovo modello d’ingaggio delle persone, grazie a un It più flessibile che fa leva su dinamiche social e coinvolge i dipendenti attraverso comunità, social network e strumenti di condivisione intra-organizzativi per comunicare più facilmente con le strutture interne e inter-organizzativi per relazionarsi in modo più immediato con altre amministrazioni. Naturalmente stiamo supportando questo cambiamento attraverso la formazione e il re-skilling per incoraggiare un nuovo approccio al lavoro”.

“Strategico", conclude il Cio, "l’utilizzo di soluzioni di Unified communication & collaboration come Microsoft Lync e SharePoint, e di business social network, che hanno consentito di condividere più facilmente idee e conoscenze attraverso strumenti virtuali come round table e meeting online. Grazie alla tecnologia e al rinnovamento organizzativo abbiamo dato il via a un nuovo modello di business che ci sta consentendo di ottimizzare i processi riducendo costi e tempi, per rispondere in modo più efficace alle esigenze di aziende e lavoratori”.

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