18/12/2010 di Redazione

Un'azienda su cinque analizza i social network per fare più business

Una ricerca IDC sponsorizzata da Teradata evidenzia come il 22% delle grandi aziende europee ricava preziosi feedback da Facebook, Twitter e tutti gli altri social network

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I social media sono una fonte inesauribile di dati per le aziende. E' l'opinione di Joe McKendrick, analista di Evans Data Corporation, che si basa anche su una ricerca IDC condotta per conto di Teradata, una ricerca che ha evidenziato che il 26% delle aziende europee (il campione esaminato da IDC contava 181 grandi aziende del vecchio continente) utilizza già un Active Data Warehouse ed è in procinto di implementare sistemi di web analytics e web intelligence.

Di più, sembra che oltre il 22% delle organizzazioni estraggano già i feedback dei clienti attraverso i social netwotk come Facebook e Twitter, mentre metà delle aziende stanno valutando o pianificando di utilizzarli.

Ma come si possono sfruttare i social media a scopi di marketing? Bisogna innanzitutto implementare un Data Warehouse, in grado di raccogliere da più fonti tutti i "rumori di fondo" del web. Poi ci vogliono potenti strumenti di text mining (algoritmi che cercano tra milioni di informazioni quelle correlate ai prodotti o al brand di un'azienda) e sentiment analysis, che cercano di estrapolare i giudizi dei clienti, per dar mondo agli esperti di marketing di valutare il successo delle politiche di brand, dell'introduzione di nuovi prodotti, dell'erogazione di servizi come l'assistenza post vendita.

In pratica, ci si mette in ascolto del web, e in particolar modo di social network e blog, e si analizzano tutte le opinioni, dirette e indirette, che riguardano una data azienda. Un compito non facile, se si pensa all'ambiguità di alcune informazioni che possono essere "estrapolate" dalla Rete. L'esempio classico è una frase tipo "bellissimo l'ultimo modello di console X, l'ho craccato in un secondo!"
Come dovrebbe essere valutato questo giudizio colto, ad esempio, da un blog di videogiocatori? Dovrebbe essere catalogato tra le opinioni positive o dovrebbe far suonare un campanello d'allarme per l'azienda che produce la console?

Insomma, i sistemi che valutano il "sentimento" dei clienti e dei potenziali clienti sul web sono complessi e costosi, ma sembra che le aziende li apprezzino sempre più.



E quali sono i vantaggi che si possono ricavare da questi sistemi? Secondo McKendrick sono sostanzialmente cinque: il miglioramento della comunicazione interna ed esterna, un maggiore feedback per lo sviluppo dei prodotti futuri, minori costi per ricerche di mercato, assunzioni più mirate e capacità di raggiungere nuovi mercati.

"Le aziende sono consapevoli che il web è una fonte di nuove informazioni e un punto di contatto con i clienti", dice Mario Bonardo, direttore marketing Emea di Teradata, "e il text mining si sta facendo strada come metodo per catturare feedback, non solo nelle corrispondenze via e-mail con il cliente, ma sempre di più nei social media. Chiaramente, il passo successivo è quello di integrare questi nuovi dati in modelli già esistenti migliorando la fruibilità dei profili dinamici dei clienti a disposizione degli operatori aziendali. Un Active Data Warehouse quindi risulta uno strumento fondamentale per estrarre e diffondere informazioni strategiche e tattiche a tutta l'azienda consentendo a centinaia di dipendenti in prima linea di prendere decisioni più veloci e più competitive grazie all’accesso a informazioni e ad analisi predittive in near real time”.

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