Si chiama Eugene
Goostman il computer che ha superato il Test di Turing. Parliamo di uno
dei test più controversi di sempre, che riporta alla ribalta la storica
domanda: "i computer possono pensare?". Finora si credeva di no, ma
questa intelligenza artificiale di produzione russa sembra proprio esserne abbastanza
capace da convincere un giudice su tre.
Il test
di Turing è un celebre criterio per determinare se una macchina sia in
grado di pensare. Il concetto fondamentale è che se una macchina riesce a farsi
passare per un essere umano allora sta pensando, o si sta avvicinando molto a
questo concetto.
Alan Turing
Nel test che Eugene ha sostenuto sabato 7 giugno 2014 ha
intrattenuto una conversazione tramite tastiera e schermo, e il 33% dei giudici ha giudicato umano il suo
comportamento, superando di poco la quota del 30% che era necessaria per
considerare il test superato. La durata della conversazione, inoltre, era
limitata a cinque minuti.
A realizzarlo è stato un gruppo di sviluppo di San
Pietroburgo, guidato da Vladimir Veselov. La presentazione come ragazzino di 13
anni è stata decisa per rendere credibile il fatto che il computer sapesse
molte cose, ma non tutto. Gli sviluppatori hanno spiegato nel comunicato
ufficiale che è stato investito molto tempo per "sviluppare un personaggio
con una personalità credibile, e migliorare
la proprietà di linguaggio in modo da rendere la conversazione più simile a
quella umana".
Kevin Warwick, professore presso l'Università di Reading e vice
rettore per la Ricerca presso l'Università di Coventry, spiega che "le
parole del test di Turing sono già state applicate a concorsi simili in tutto
il mondo", ma in questo caso non "sono state stabilite le domande o
gli argomenti prima della conversazione. Siamo quindi orgogliosi di dichiarare
che il test di Alan Turing è stato superato per la prima volta".