20/02/2019 di Redazione

Vr-1 è il primo visore con la risoluzione di un occhio umano

Il prodotto dell’azienda finlandese Varjo è pensato per la realtà virtuale in ambito industriale e progettuale. Costa 6.000 dollari ed è il frutto di due anni di lavoro. Fra i primi utilizzatori ci sono Airbus, Audi e Volkswagen.

immagine.jpg

Il visore per la realtà virtuale della finlandese Varjo funziona come un secondo occhio. La startup da 46 milioni di dollari di investimenti ha svelato Vr-1, un headset con una risoluzione di 60 pixel per grado, venti volte maggiore rispetto a quelle delle soluzioni oggi in commercio. Il dispositivo della giovane azienda scandinava, dotato di schermi micro-Oled e Amoled rispettivamente da 1.920 per 1.080 pixel e 1.440 per 1.600 pixel, costa circa 6.000 dollari e promette un’esperienza immersiva totale. Anche se, per ora, dedicata esclusivamente al mondo del lavoro. Sì, perché Vr-1 è pensato per mercati verticali come l’automotive, l’edilizia e l’architettura, che necessitano sempre più di soluzioni tecnologicamente avanzate per velocizzare le operazioni e migliorare la qualità del prodotto finito. La startup finlandese ha già all’attivo collaborazioni con partner industriali di tutto rispetto, come Volkswagen, Audi, Volvo e Airbus.

“Veicoli di fascia alta devono essere realizzati con strumenti premium”, ha commentato infatti Jan Pflueger di Audi. “Per progettare in realtà virtuale abbiamo bisogno dell’alta risoluzione offerta dai dispositivi di Varjo, grazie alla quale vengono abbattuti i confini tra mondo reale e digitale”. Vr-1 è stato sviluppato negli ultimi due anni e supporta una serie di software e strumenti grafici professionali, come Autodesk Vred e motori del calibro di Unreal e Unity.

Nei prossimi mesi l’azienda dovrebbe lanciare anche un visore per la realtà mista, con l’obiettivo di sfidare direttamente gli Hololens di Microsoft. I progetti di Varjo riusciranno a dare la spinta al mercato delle esperienze immersive? Secondo gli ultimi dati di Idc, le vendite di dispositivi per la Vr sono scese per quattro trimestri consecutivi, prima di riguadagnare un po’ di terreno nel Q3 del 2019.

A frenare la diffusione su larga scala dei visori consumer, secondo gli analisti, sono le dimensioni ingombranti degli headset, i prezzi ancora troppo alti e problematiche di compatibilità. L’adozione di sistemi di realtà aumentata, invece, fiorirà nell’enterprise grazie a casi d’uso come la manutenzione industriale e settori early adopter come il retail e il sanitario.

 

ARTICOLI CORRELATI