18/02/2011 di Redazione

Watson, il supercomputer vuole fare il dottore

IBM e Nuance stanno lavorando per trasformare Watson, il supercomputer che capisce quando gli si parla, in uno strumento per l'attività medica. Dalle diagnosi alla ricerca pura, le possibilità abbondano.

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L'IBM Watson, il supercomputer reso famoso dallo show televisivo Jeopardy, troverà presto applicazioni pratiche. L'azienda che lo ha creato sta infatti collaborando con Nuance Communications per trasformare questo piccolo miracolo tecnologico in uno strumento per la ricerca medica.

Watson potrà capire sarcasmo e cinismo?

Nuance è nota principalmente per le numerose applicazioni legate al riconoscimento vocale, settore nel quale domina incontrastata. L'idea è di applicare le capacità di Watson, che appunto è in grado di riconoscere il linguaggio umano e usare le informazioni per dedurre nuove informazioni, al linguaggio medico.

Immaginiamo così un team di medici che "parla" al computer descrivendo dati e sintomi con un linguaggio naturale, e Watson che elabora le parole e determina una possibile conclusione scientifica. Ma potrebbe anche ascoltare direttamente le descrizioni dei sintomi da parte dei pazienti. Dalla diagnosi alla ricerca pura, le potenzialità sono enormi.

Un aspetto particolarmente rilevante nell'uso dei computer per analizzare e gestire i dati medici è rappresentato dal fatto che buona parte degli errori medici – circa il 15% - sono dovuti a un sovraccarico d'informazioni, troppo abbondanti per essere gestite con efficacia da un essere umano. Più informazioni si danno a un computer, invece, più migliorano le sue risposte. Queste ultime possono diventare così un punto di partenza avanzato per il medico, che può trovare più velocemente le risposte di cui ha bisogno.

"Crediamo che (questo progetto) abbia il potenziale per dare inizio a una nuova era di medicina computerizzata, e di aprire le porte a un miglioramento della diagnostica, dell'efficienza delle cure e della sicurezza del paziente", ha detto il Dr. Elito Siegel, direttore del Maryland Imaging Research Technologies Laboratory (MIRTL).

I medici veri forse non hanno un linguaggio da commedia brillante.

"(Watson) è molto più veloce di una persona nel raccogliere informazioni e analizzarle, usando come risorsa aggiuntiva un'enorme bibliografia di letteratura medica" spiega il Dr. Marty Cohon,di IBM Healthcare Analytics, che aggiunge "lavoro da 45 anni, e questa è una delle cose più eccitanti che siano mai accadute".

IBM e Nuance affermano che la prima applicazione pratica di questo progetto potrebbe concretizzarsi in un periodo tra i sei e i diciotto mesi. Le due aziende in ogni caso prevedono di portare avanti il progetto di ricerca per almeno cinque anni. Vi stanno partecipando anche l'Università della Columbia e quella del Maryland.

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