Un gruppo di parlamentari (Roberto Rao, Angelo Compagnon, Amedeo Ciccanti, Giuseppe Naro, Luca Volontè, Gianluca Galletti, Mauro Libè, Roberto Occhiuto, Enzo Carra e Antonello Mereu) hanno chiesto al Governo di non reiterare, a fine anno, il decreto legge 155/2005, la legge Pisanu, che per motivi di sicurezza (eravamo nei mesi dopo gli attentati alla metropolitana di Londra) ha sostanzialmente bloccato lo sviluppo degli hot spot Wi-Fi in Italia.
Di Hot Spot da noi ve ne sono un quinto rispetto alla Francia ed è agli ultimi posti rispetto agli altri Paesi Europei. D'altro canto la differenza che si ha andando all'estero, specie negli USA, è che lì è molto facile trovare "banda" di connettività disponibile per navigare col tablet, il pc o il telefonino.
Ciò che l'onorevole Rao, a nome dei colleghi firmatari ha chiesto, è di studiare misure che salvaguardino la sicurezza ma siano meno burocraticamente restrittive.
Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, Elio, Vito, ha risposto dicendo che le richieste di semplificazione e liberalizzazione sono alla attenta valutazione del Governo e del Ministero dell'Interno.
Contemporaneamente alla interrogazione parlamentare, Rao, Paolo Gentiloni (PD), Luca Barbareschi (FLI), Linda Lanzillotta (API) hanno presentato una proposta di legge che abroga e indica le modifiche possibili.
Libero Wi-Fi in libero Stato