03/08/2012 di Redazione

Windows 8 e le sue incognite: dai tablet al brand Metro

Il nuovo sistema operativo di Microsoft, a meno di tre mesi dal lancio, si presenta con ottime credenziali ma anche con qualche dubbio: l’impatto sul mercato delle tavolette sarà sostanziale? Gli ultrabook decolleranno? Surface sarà un freno per gli Oem?

immagine.jpg

L’ultima settimana è stata importante nella tappa di avvicinamento al rilascio di Windows 8: Microsoft ha infatti reso disponibile  la versione Rtm (Release to Manufacturing) del software, ed è quindi  pronta a mettere nelle mani dei produttori partner, degli sviluppatori e di selezionati professionisti It la versione definitiva del nuovo sistema operativo. 

Tutto secondo programma, in attesa del D-day fissato per il 26 ottobre. Le ombre che oscurano in parte quello che lo stesso Steve Ballmer ha definito una sorta di “appuntamento con la storia” del colosso di Redmond non sono solo le domande (oggi senza risposta) circa i possibili impatti sul mercato e sul bilancio di Microsoft di Windows 8 (soprattutto in chiave aziendale), dei nuovi pc e tablet su di esso costruiti e del tanto chiacchierato Surface.

C’è anche, ed è notizia (non confermata) delle ultime ore anche la questione Metro, l’interfaccia touch che segna di fatto il grande cambiamento operato da Windows. Dal quartier generale di Microsoft è infatti partita esplicita richiesta in direzione di dipendenti e sviluppatori per non utilizzare il termine Metro per descrivere lo stile e il design delle applicazioni pubblicate nel Windows Store.

Parlando di interfaccia, chi di dovere dovrà ricorrere alla definizione “Windows 8 style UI”. Perché questo inspiegabile voltafaccia verso un “marchio” che utenti e media hanno eletto a mò di simbolo del nuovo sistema operativo? Di ufficiale non c’è nulla ma sembra ci siano indizi abbastanza solidi per capire che si tratta di un problema di copyright.

Microsoft sarebbe impegnata in una disputa, per ora non sfociata in una causa legale, con un'azienda tedesca sull'uso del termine Metro. La logica (e qualche indiscrezione) porta a credere che si tratti di Metro AG, catena nota nel mondo della grande distribuzione. La società finora si è trincerata dietro un "no comment" ma stando a quanto riportato dal sito The Verge, in un documento interno Microsoft parla di una rimostranza da parte di "un importante partner europeo" e specifica che un nuovo termine dovrebbe essere coniato a brevissimo.

Da Redmond hanno liquidato la questione in una nota che spiega come “Metro style è stato utilizzato come nome in codice durante il ciclo di sviluppo su diverse linee di prodotti" e come, in vista del debutto, verranno usati nomi commerciali per identificare prodotti e altro. Microsoft ha specificato inoltre che non c'è nessuna causa in corso sul termine Metro, ma non ha chiarito se ci sia o meno qualche disputa in essere non ancora sfociata in un'azione legale.

Per la tavoletta di Microsoft un ruolo marginale?
Surface dovrebbe vendere nel suo primo anno di vita qualche milione di esemplari. Il ruolo del tablet a marchio proprio del gigante di Redmond “rischia” di esaurirsi in questa cifra, per altro solo indicativa, resa nota dal Ceo Steve Ballmer in sede di annuncio del dispositivo. Che arriverà sul mercato ad autunno avanzato (il 26 ottobre, data di rilascio di Windows 8) in uno scenario che non sarà molto diverso da quello fotografato alla fine del secondo trimestre di quest’anno.

E cioè il seguente, ben riassunto da Strategy Analytics: la quota di mercato degli iPad (17 milioni di unità spedite da Apple su scala globale, l’84% in più rispetto al 2011) è nell’ordine del 70% e quella delle tavolette Android sotto il 30% in un mercato che cresce nell’ordine del 60/70% anno su anno (poco meno di 25 milioni il venduto da aprile a giugno). Per gli altri, e quindi anche Microsoft con Windows e Research in Motion con il suo PlayBook ci sono solo briciole, un paio di punti percentuali di share o poco più.

Windows 8 segnerà un’inversione di tendenza? Difficile se non impossibile che lo faccia per merito di Surface, anche se i modelli basati su Windows RT con chip Arm si annunciano a buon prezzo ma comunque non sotto i 600 dollari. È più probabile che qualcosa possa cambiare se le big asiatiche e americane punteranno con decisione sulla nuova piattaforma - i tablet con processori Intel che vedranno il mercato prima di Natale saranno secondo i bene informati una trentina mentre quelli che utilizzeranno Cpu Qualcomm o Nvidia saranno meno di dieci - mettendo da parte il possibile fastidio nei confronti di Microsoft nella sua veste di competitor.

Resta da capire, infine, e non è un parametro secondario, quali sono le condizioni a cui Microsoft distribuirà in licenza il nuovo sistema operativo ai produttori di pc. Le solite indiscrezioni in arrivo da Taiwan parlano di 50-65 dollari a copia per Windows RT, di 60-80 dollari per Windows 8 e di 80-100 dollari per la versione Pro, cifre che vanno a sommarsi (nel caso dei tablet) ai costi dei display touch.

I fattori in gioco sono quindi tanti e proprio dalla lunga lista di variabili che accompagneranno il debutto del nuovo Os (non ultima l’accoglienza che gli riserveranno le aziende, che non sembrano entusiaste di utilizzare l’interfaccia Metro sui desktop dell’ufficio) scaturisce la sensazione che un serio incremento di domanda per i prodotti Windows 8 si vedrà solo a partire dalla primavera 2013.


Ha collaborato Manolo De Agostini

Il mercato dei pc vive una fase di difficoltà
Per inquadrare l’avvento del nuovo sistema operativo di Microsoft, per ciò che ne concerne gli effetti sul mercato dei personal computer, si può partire dalle stime di Gartner relative all’intero 2012. A fine anno la crescita su scala globale dovrebbe essere a volumi del 4,4% rispetto all’anno passato, per complessivi 368 milioni di unità (tablet naturalmente esclusi).


Un salto in avanti appena discreto, ma che va preso per buono considerando il bilancio del secondo trimestre: 87,5 milioni i pc spediti sul mercato (di cui 15,9 milioni negli Stati Uniti e 25,1 milioni nella regione Emea), con una flessione dello 0,1% rispetto all’analogo periodo del 2011. L’incertezza economica che regna in diversi Paesi e lo stallo di domanda da parte dei consumatori verso i tradizionali desktop e notebook, sono zavorre che peseranno ancora parecchio sulle dinamiche di domanda nonostante l’annunciato ed atteso arrivo sul mercato di Windows 8 e di una ricca infornata di nuovi modelli.

La vera ripresa, in tal senso, è prevista per il 2013, quando (i numeri sono sempre di Gartner) le vendite dovrebbero sfiorare il tetto dei 400 milioni, con una crescita in volumi dell’8,5% rispetto al 2012, se arriverà un contributo consistente dagli ultrabook, la nuova categoria di ultraportatili lanciati da Intel e i cui prezzi sono destinati a scendere fino alla soglia dei 600/700 dollari.

Il mancato boom di acquisti degli ultrabook è un altro tema che mette sotto un unico denominatore Windows 8, i chip Ivy Bridge a 22 nanometri di Intel (che in questo progetto ha investito ben 300 milioni di dollari solo in azioni di marketing) e i rapporti in essere fra queste due aziende e i produttori Oem.

Samsung, Acer, Asus e Lenovo, al pari di Hp e Dell, devono in buona sostanza sciogliere ancora i dubbi sulle rispettive intenzioni in questo comparto e contemporaneamente definire una strategia d’offerta che contempli necessariamente i tablet (anche a piattaforma Android). Anche perché c’è da superare non solo l’attuale disaffezione dei consumatori per i portatili tradizionali – dettata dalla voglia di tavolette multimediali e smartphone - ma anche un concorrente assai temibile come lo sono iMacBook.

Apple, secondo gli analisti di Idc, ne avrebbe venduti nell’ultimo trimestre circa 2,8 milioni, contro i 500mila ultrabook finiti sul mercato nello stesso periodo. Windows 8 darà alla nuova generazione di portatili l’accelerazione desiderata? La risposta è affermativa ma l’incognita rimangono i tempi per l’esplosione di questo fenomeno: il rischio è che possa materializzarsi solo nel 2016, quando sui circa 530 milioni di pc che di venderanno nel mondo oltre 360 milioni saranno portatili e una buona fetta di questi (circa la metà nelle speranze di Intel) saranno ultrabook.

ARTICOLI CORRELATI