28/11/2012 di Redazione

Windows 8 è un motore per il Byod. Ecco perché

Il fenomeno della mobilità e dell'utilizzo di device personali come strumenti di lavoro cresce a tassi annui superiori al 60%. Ma servono sicurezza e applicazioni in grado di funzionare in più ambienti. Superata la barriera degli investimenti iniziali, il

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Si chiama Bring your own device, o semplicemente Byod, ed è un fenomeno ormai talmente discusso fra gli addetti ai lavori – vendor, aziende, professionisti dell’Ict e giornalisti – da non richiedere presentazioni. L’ingresso dei dispositivi mobili e personali nel mondo del lavoro è oggi ben più di un timido passo, è un’onda crescente e globale, supportata da innumerevoli ricerche sul tema.



Per citarne un paio: uno studio di McKinsey & Company stima che entro il 2020 oltre 10 miliardi di mobile device saranno sfruttati come strumento di produttività e comunicazione da altrettanti professionisti; secondo Avanade, invece, il Byod cresce a un tasso annuo del 61% su scala internazionale (il dato è riferito a 19 Paesi e si basa su 600 interviste) e in Italia del 63%.

In questo percorso Windows 8 giocherà un ruolo da acceleratore, favorendo un’adozione della mobilità che tuteli le esigenze di sicurezza e privacy delle organizzazioni. Ne è convinto Ugo Castellani, mobility & application outsourcing director di Avanade.


Su quali punti Windows 8 fa la differenza rispetto ad altri sistemi operativi per lo sviluppo di applicazioni aziendali?
Il punto di forza di Windows 8 nello sviluppo di applicazioni aziendali è la sua capacità di essere “enterprise ready”: da anni si parla di un sistema enterprise pronto a coprire le nuove esigenze di mobilità e multidevice, e ora è disponibile. Microsoft ha introdotto nel nuovo sistema operativo una user experience innovativa, legata al Windows Store e ottimizzata per la scrittura di applicazioni moderne e fruibili da più device. Pur essendo isolate tra loro, esse sono in grado di interagire con diversi sistemi di input: mouse, tastiera, penna, touch. Le applicazioni, sviluppate secondo best practice, si focalizzano sui contenuti, sono graficamente accattivanti e possiedono una curva di apprendimento ridotta, alla luce del fatto che il sistema standardizza le funzioni principali di quest’ultime: search, share, interazione con i device (per esempio le stampanti) e impostazioni. Lo scenario che si presenta è quindi quello di applicazioni multicanale utilizzabili dal desktop, dal tablet e dallo smartphone, con un’esperienza ottimizzata per il contesto di utilizzo, e il tutto con modalità di gestione e controllo della sicurezza tipiche dell’enterprise.

In base ai feedback dei vostri clienti, a che punto sono le aziende italiane nell'utilizzo di Windows 8? Ci sono resistenze "culturali" verso il Byod, o magari motivi di budget che potrebbero frenare questa evoluzione o il passaggio verso il nuovo sistema operativo?
Il lancio di Windows 8 è molto recente ed è difficile individuare ora trend di questo tipo. Molte aziende sono ancora alle prese con la migrazione da Windows XP, ed è ipotizzabile che compiano un passaggio diretto a Windows 8 senza transitare da Seven. In questo caso, lo scenario principale non sarà quello del Byod, ma piuttosto quello dell’utilizzo di device tipici dello scenario Byod, gestiti in modalità enterprise.

Potete citare qualche esempio di implementazione in corso? Anche in Italia?
Avanade Italia, in concomitanza con il lancio della piattaforma Windows 8, ha partecipato a diversi sviluppi, maggiormente di tipo B2C. In questo momento ne abbiamo diversi in corso, specialmente di tipo enterprise, come document management e applicazioni line-of-business. Inoltre, stiamo sviluppando applicazioni che utilizzano i sensori dei device mobili, come Gps, fotocamera ed Nfc, per la rilevazione di informazioni sul territorio. Dobbiamo pensare ad applicazioni che siano in grado di sfruttare appieno il nuovo sistema operativo e le sue peculiarità, affinché Windows 8 possa esprimere il suo vero valore.

Che cosa comporta lo sviluppo di un’app aziendale per Windows 8, in termini di investimenti e tempo necessario per l’implementazione?
L’ambiente di sviluppo è di fatto .net, quindi possiamo dire che preserva gli investimenti fatti in passato. Tuttavia Windows 8, per raggiungere gli obiettivi sopra citati, deve seguire più regole  nelle modalità di scrittura delle applicazioni rispetto alle versioni precedenti. Diciamo quindi che occorre un investimento iniziale per creare le competenze necessarie allo sviluppo di applicazioni di qualità, che sfruttino al meglio la piattaforma. Fatto ciò, i tempi di sviluppo sono compatibili con quelli di applicazioni simili su Windows 7 o addirittura ridotti, se si considerano le alte possibilità di riutilizzo su alcune funzioni standardizzate del sistema operativo quali search, share, setting, eccetera.


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