07/05/2024 di redazione

Workday promuove Fabrizio Rotondi al ruolo di country manager

Entrato in azienda nel 2016 e fino a ieri nel ruolo di chief operating officer, Rotondi vanta anche una lunga esperienza in Sap.

Fabrizio Rotundi, country manager di Workaday

Fabrizio Rotundi, country manager di Workaday

Nuovo country manager in Italia per Workday, società che propone software per la gestione delle risorse umane e dei processi finanziari aziendali: Fabrizio Rotondi, già chief operating officer South Emea, è stato promosso al ruolo più importante. Il manager,  che abbiamo incontrato di recente, è il Workday da circa sette anni e mezzo.

Dopo la laurea in Business Administration and Management conseguita al Politecnico di Milano, ha lavorato come ricercatore e poi per nove anni in Sap, per entrare infine in Workday nel 2016 con il ruolo di Head of Value Management per Australia, Nuova Zelanda e Giappone. In seguito la promozione a senior director, head of Emea Industry & Value Management e poi al ruolo di chief operating officer South Emea e oggi, a coronazione del percorso, a quello di country manager.

“Come leader, credo che il successo di Workday sia guidato dalla nostra cultura orientata alle persone: ci impegniamo a fare meglio ogni giorno per il successo dei nostri partner, cercando di raggiungere l’eccellenza nel servizio al cliente”, ha dichiarato Rotondi. "Questa nomina rappresenta un'opportunità straordinaria per guidare l'azienda in un momento di grande trasformazione economica e digitale del nostro Paese. Sono fermamente convinto del potenziale delle soluzioni innovative e responsabili di Workday, basate sull'Intelligenza Artificiale, nel supportare le aziende italiane nella loro trasformazione HR e Finance e nel migliorarne la competitività".

In Italia Workday vanta tra i propri clienti società come Venchi, Iliad Italia, Assist Digital e Sace. Sull’intelligenza artificiale Workday ha pubblicato all’inizio dell’anno un report titolato “Closing the AI Trust Gap”, basato su sondaggio compilato da 1.375 leader aziendali e 4.000 dipendenti d’azienda di 15 Paesi. Ne è emerso che, al momento, solo il 62% dei manager (C-suite o figure a diretto riporto) e il 52% accoglie con favore l’uso dell’AI in azienda. Nell’80% delle aziende i dipendenti non sono a conoscenza di quali siano o se siano state definite linee guida sull’uso responsabile dell’AI.

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