20/12/2022 di Redazione

Antitrust, Amazon schiva nuove multe e Meta ne rischia una

La società di Seattle si impegna a garantire ai venditori condizioni eque sulla piattaforma di e-commerce. Avviata una nuova indagine su Facebook Marketplace.

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Il 2022 si chiude per Amazon all’insegna della pace, o almeno dell’armistizio: la società di Seattle, da tempo al centro delle indagini antitrust della Commissione Europea (così come lo sono Meta, Alphabet e Facebook), ha patteggiato per evitare una nuova multa. Dopo le indiscrezioni delle settimane scorse, è stato annunciato ufficialmente il raggiungimento di un accordo che mette fine a due diverse indagini antritrust. 

La prima investigazione è relativa all’utilizzo dei dati dell’e-commerce. Secondo la Commissione, Amazon potrebbe sfruttare la propria dimensione, il posizionamento sul mercato e i dati in proprio possesso per ottenere un vantaggio sugli altri venditori che si appoggiano alla sua piattaforma di commercio elettronico. La società guidata da Andy Jassy ha promesso che non userà i dati degli utenti raccolti attraverso la piattaforma per avvantaggiare le proprie attività di vendita e gli articoli a marchio Amazon.

La seconda indagine riguardava, invece, il sospetto di concorrenza sleale nelle operazioni di e-commerce. Ovvero la Commissione accusava Amazon di non garantire ai retailer un pari trattamento nel riquadro “Buy box” (che permette agli utenti di scegliere se inserire un prodotto nel carrello o acquistarlo subito), mettendo in evidenza principalmente le proprie offerte e non quelle degli altri venditori. Ora Amazon si è impegnata formalmente a garantire a tutti la medesima visibilità. Inoltre dovrà consentire ai venditori piena libertà sul servizio di spedizioni da utilizzare.

 


Il duplice accordo permette ad Amazon di schivare il rischio di una multa per violazioni antitrust, che secondo le regole Ue può arrivare fino al 10% del giro d’affari mondiale della società sanzionata.



"Siamo lieti di aver trovato una soluzione alle richieste della Commissione europea e di avere chiuso questi casi", ha dichiarato Amazon. "Pur continuando a non essere d'accordo con molte delle conclusioni preliminari tratte dalla Commissione Europea, ci siamo impegnati in modo costruttivo per poter continuare a servire i clienti in tutta Europa e supportare le 225.000 piccole e medie imprese europee che vendono attraverso i nostri negozi".

Intanto il rischio di un’altra maxi multa pende su una collega di Amazon, cioè Meta. La Commissione Europea ha avviato indagini preliminari su un possibile e duplice abuso di posizione dominante nel mercato della pubblicità e degli annunci online. Innanzitutto, Meta può sfruttare su Facebook i dati di Facebook Markeplace, e quindi avere un vantaggio su altre piattaforme di vendita concorrenti. Inoltre, a detta della Commissione Europea, l’azienda di Zuckerberg cerca di penalizzare i servizi di advertising online concorrenti: per poter essere presenti su Facebook e Instagram devono accettare condizioni contrattuali svantaggiose.

“Le accuse della Commissione Europea sono prive di fondamento”, ha dichiarato un portavoce di Meta, Tim Lamb. “Continueremo a collaborare con le autorità regolatorie per dimostrare che la nostra innovazione di prodotto favorisce i consumatori e la concorrenza”.

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