10/08/2018 di Redazione

Attacco cyber-fisico ai satelliti, l'allarme dei ricercatori

Alla conferenza Black Hat di Las Vegas si è parlato del rischio di hackeraggi su comunicazioni satellitari usate da navi, aerei e militari per connettersi alla Rete. Potrebbero essere usate per sferrare attacchi a base di radiazioni

immagine.jpg

Le comunicazioni satellitari che controllano la navigazione e aviazione militare sono a rischio hackeraggio: lo afferma una ricerca presentata a Las Vegas sul palco della conferenza Black Hat, una storica occasione di discussione in tema di cybersicurezza. Il rischio di cui si parla non è puramente informatico ma riguarda attacchi cyber-fisici, rivolti ai satelliti che garantiscono la copertura Internet a navi, velivoli e comunicazioni militari. Un tema non nuovissimo, ma che ora pare pericolosamente supportato da evidenze. Lo studio illustrato alla Black Hat Conference, opera del ricercatore Ruben Santamarta, prende le mosse da un precedente lavoro del 2014. “In sostanza, i casi teorici che ho studiato quattro anni fa non sono più teoria”, ha detto Santamarta, che lavora per una società di cybersicurezza di Seattle, IOActive.

Le antenne dei sistemi satellitari potrebbero essere sfruttate per emettere radiazioni. Diventerebbero, come ha spiegato il giornalista di The Guardian presente all'evento, dei giganteschi “forni a microonde”. Nello schema di attacco illustrato da Santamarta, l'hacker si collega attraverso Internet all'antenna del satellite e poi sfrutta alcune vulneravilità software del satellite stesso per controllarlo a distanza.

Potenzialmente, l'attaccante a quel punto potrebbe intercettare, modificare o danneggiare le comunicazioni che transitano dal satellite, dunque anche spiare conversazioni e scambi di dati su segreti militari (un'email inviata su rete WiFi, per esempio) e, sulla base delle conoscenze ottenute, potrebbe poi sferrare ulteriori attacchi. Il Gps collegato al satellite, inoltre, potrebbe consentire all'hacker di individuare la collocazione precisa di basi militari.

Ma la maggiore preoccupazione è legata alla possibilità che riposizionando un'antenna e modificandone i parametri il satellite venga usato per lanciare attacchi cyber-fisici con la produzione radiazioni elettromagnetiche. “Il principio è un po' quello dei forni a microonde”, ha detto Santamarta. “Se anche l'antenna non può essere usata per ferire fisicamente i militari, un attacco basato su campi elettromagnetici ad alta intesità potrebbe causare un danno materiale ai sistemi elettrici”. A detta del ricercatore, il rischio di compromissioni è più elevato per il settore della navigazione, mentre nell'aviazione militare la progettazione e i test di sicurezza garantiscono una migliore difesa.

 

ARTICOLI CORRELATI