06/04/2023 di Redazione

ChatGPT, OpenAI collabora con il Garante della privacy

Il Ceo di OpenAI ha incontrato il Gpdp dopo il recente scontro sulla legittimità del chatbot. L’azienda ha promesso maggiore trasparenza sull’uso dei dati.

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Il Garante della privacy italiano e OpenAI hanno aperto i negoziati, dopo un iniziale scontro “a muso duro” su ChatGPT. Qualche giorno fa Il Gpdp, l’autorità italiana Garante per la Protezione dei Dati Personali, aveva sollevato critiche e aperto un’indagine sulle modalità di raccolta e trattamento dei dati operate dal chatbot di intelligenza artificiale generativa più chiacchierato degli ultimi mesi. A detta del Gdpd, il programma è stato allenato su dati che sono stati raccolti e analizzati senza consenso, e inoltre manca di verificare adeguatamente l’età degli utenti in fase di accesso (proponendo una semplice procedura di autodichiarazione di età superiore a 13 anni).

 

In risposta a queste critifiche, OpenAI aveva sospeso l’accesso al servizio in Italia. Ora, però, le due parti si sono incontrate, dando il via a una fase di negoziato. La società di San Francisco (di cui Microsoft è il principale investitore) “pur ribadendo di essere convinta di rispettare le norme in tema di protezione dei dati personali, ha tuttavia confermato la volontà di collaborare con l’Autorità italiana con l’obiettivo di arrivare ad una positiva soluzione delle criticità rilevate dal Garante riguardo a ChatGPT”, ha fatto sapere il Gpdp.

 

Oltre ai membri del Collegio del Garante (Pasquale Stanzione, Ginevra Cerrina Feroni, Agostino Ghiglia, Guido Scorza), all’incontro hanno partecipato anche l'amministratore delegato di OpenAI, Sam Altman, i rappresentanti legali Che Chang e Ashley Pantuliano e la responsabile delle public policy dell’azienda, Anna Makanju.

 

Che cosa si sono detti? In base a quanto dichiarato pubblicamente dal Garante, quest’ultimo ha sottolineato che non esiste alcuna intenzione di porre un freno allo sviluppo dell’AI e dell’innovazione tecnologica”, ma ha ribadito l’importanza del rispetto delle norme italiane ed europee sulla privacy.

Dal canto proprio, OpenAI si è impegnata a “rafforzare la trasparenza nell’uso dei dati personali degli interessati, i meccanismi esistenti per l'esercizio dei diritti e le garanzie per i minori e a inviare al Garante entro oggi un documento che indichi le misure che rispondano alle richieste dell’Autorità”. Non si perde tempo, dunque, e stando a queste dichiarazioni già nella giornata del 6 aprile OpenAI dovrebbe aver presentato le misure in questione.

 

“Ci impegniamo a proteggere la privacy delle persone”, scrive OpenAI sulla pagina Web di accesso al chatbot (l’accesso al servizio è ancora sospeso), “e riteniamo di offrire ChatGPT in conformità con il GDPR e le altre leggi sulla privacy. Ci impegneremo con il Garante con l’obiettivo di ripristinare l’accesso a ChatGPT il prima possibile”.

 
(In apertura, immagine di pch.vector da Freepik)

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