26/09/2022 di Redazione

Cloud, AI e Big Data: aziende italiane lontane dai traguardi europei

Trasformazione digitale, competenze e inclusione sono tra gli obiettivi del Decennio Digitale europeo, oltre che tra quelli del PNRR. A che punto è l’Italia?

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Il digitale è trasformazione, anche nel segno della sostenibilità ambientale e dell’inclusione. Cloud computing, capacità di analisi dei dati (e dei Big Data) e intelligenza artificiale sono alcuni dei fronti dell’innovazione di questi anni, ma a che punto sono le aziende italiane nell’adozione di queste tecnologie? Il percorso è ancora all’inizio, stando ai dati emersi da una ricerca di Amazon Web Services (Aws) la divisione cloud di Amazon. Realizzata da Public First, l’indagine si basa su questionari somministrati a 6.830 cittadini europei di nove nazioni, inclusa l’Italia (dove sono stati intervistati mille consumatori e 1.400 rappresentanti aziendali). Ebbene, nel nostro Paese solo il 39% delle aziende utilizza il cloud computing come pilastro della propria trasformazione digitale, e le percentuali scendono nettamente per l’intelligenza artificiale (usata da solo il 18% delle aziende) e per i Big Data (appena il 9%).

 

Il cloud, in particolare, sarà un pilastro della trasformazione digitale e dei modelli di business nel lungo periodo. Non a caso è parte integrante del piano Decennio Digitale, lanciato dalla Commissione Europea nel 2020 e finalizzato a raggiungere traguardi importanti in quattro aree: servizi pubblici, modernizzazione delle aziende, competenze digitali e trasformazione delle infrastrutture tecnologiche anche in ottica di sostenibilità. 

 

Secondo le stime di Public First e di Aws, se l’Italia raggiungesse gli obiettivi del Decennio Digitale ne otterrebbe un valore economico pari a 251 miliardi di dollari, equivalente al 16% dell’attuale economia nazionale. E di questo potenziale impatto il cloud computing sarà responsabile in misura massiccia, per il 55% secondo le stime. In altre parole, circa 138 miliardi di dollari dipenderanno dalla capacità di aziende e Pubblica Amministrazione di adottare il cloud in misura e modalità sufficienti. Per quanto riguarda la PA, sappiamo che nel nostro Paese un ruolo cruciale spetta al progetto del Polo Strategico Nazionale, l’infrastruttura di data center certificati su cui dovrà essere migrato circa il 75% dei dati degli enti pubblici italiani.

 

Nel complesso l’Italia è ancora lontana dall’obiettivo del Decennio Digitale dell’UE, che vorrebbe portare entro il 2030 almeno tre aziende su quattro (75%) a usare i servizi cloud, i Big Data e l’intelligenza artificiale. In parallelo, l’UE vorrebbe che entro il 2030 il 90% delle piccole e medie imprese avesse raggiunto un basilare livello di “intensità digitale”: a oggi, però, soltanto il 42% delle Pmi italiane ha già passato il traguardo.

 

 

Percentuali di adozione nelle aziende italiane. Fonte: Aws, “Unlocking Italy’s Digital Potential”, 2022

 

 

Competenze digitali scarse, ma le aziende ne riconoscono l’importanza

Lo studio di Aws mette anche il dito in una piaga ben nota: quella della scarsità di competenze digitali nelle aziende e in generale tra la popolazione. Dal sondaggio è emerso che solo il 42% degli italiani possiede competenze digitali di base e tra l’altro il dato è in calo negli ultimi anni, forse soprattutto a causa dell’innalzamento dell’età media. In ogni caso siamo lontanissimi dal traguardo di un’alfabetizzazione informatica all’80% tra i 16-74enni fissato dalla Commissione Europea per il 2030.

 

Le competenze scarseggiano ma se non altro le imprese italiane ne riconoscono l’importanza: per l’83% delle aziende interpellate esse sono “importanti o essenziali”. Il dato sale al 95% nelle aziende ad “alta intensità digitale”, cioè quelle i cui dipendenti usano Internet quotidianamente o quelle che interagiscono con i clienti tramite i canali online.

 

Tra gli obiettivi del Decennio Digitale c’è quello di poter conteggiare 20 milioni di professionisti Ict in Europa entro il 2030, con una bilanciata rappresentanza di uomini e di donne. Aws sottolinea che il gender gap si sta riducendo in Europa, ma a un ritmo ancora troppo lento, e in particolare in Italia la quota di specialisti Ict di sesso femminile “non sembra crescere”. A questo quadro si affiancano recenti dati di Istat che hanno evidenziato la persistenza in Italia di notevoli disparità salariali tra uomini e donne, con un gender pay gap che si accentua anche nel settore terziario.

 

La doppia trasformazione del Blue&Green

L’attuale scenario geopolitico e macroeconomico non aiuta certamente le aziende a vivere con serenità il presente né a programmare grandi investimenti nel breve o medio termine. Secondo una ricerca realizzata da The Innovation Group e Gruppo Maggioli (“New Normal e Trasformazione Digitale della PA”), le preoccupazioni legate alla guerra, ai costi delle materie prime e all’inflazione stanno condizionando le strategie di trasformazione digitale nel 45% delle aziende italiane.

 

 

 

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Trasformazione digitale, transizione ecologica e inclusione non sono però solo le mode del momento ma anche, si spera, cambiamenti strutturali che attraverseranno le aziende e l’intera società. Dovranno solcare, quindi, le avversità del presente e puntare a traguardi di lungo periodo. L’Italia proseguirà su questo percorso anche grazie alle risorse del Pnrr, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nonostante gli avvicendamenti politici? La domanda è di cruciale importanza per il futuro del nostro Paese. La trasformazione innestata sul Pnrr sarà uno dei temi al centro dell’annuale Digital Italy Summit di The Innovation Group, in programma a Roma (al centro congressi Roma Eventi Fontana di Trevi) dal 17 al 19 ottobre.

Più che in un singolo summit, si tratterà di un contenitore per sei summit tematici: oltre alla sessione di apertura, andranno in scena il Cybersecurity Summit (incentrato sulla sicurezza informatica), il Blue & Green Transition Summit (che discuterà la “doppia transizione”, digitale ed ecologica), Il Cio Panel (dedicato alle figure dei chief information officer), il PA Summit (Pubblica Amministrazione) e il The Innovation and Telco Summit (infrastrutture e servizi di telecomunicazione). Per informazioni e registrazioni: www.theinnovationgroup.it.

 

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