Fibra per l'Italia non è un'alleanza contro Telecom
L'annuncio congiunto di Vodafone, Wind e Fastweb di venerdì mette in chiaro alcuni punti tecnici ed economici e costituisce un pregevole tentativo di smuovere le acque (stagnanti). Ma, bisogna dirlo, non è affatto l'avvio della rete di nuova generazione.

Non è una nuova società. Gli amministratori delegati dei tre operatori hanno detto chiaramente che senza Telecom Italia non si va da nessuna parte, e che al progetto devono partecipare anche altri soggetti privati e pubblici. Quindi, al momento, non c'è un nuovo soggetto che si prederà carico di portarci nel dorato mondo della banda larghissima.
Non è un'alleanza contro Telecom Italia. Per funzionare, il progetto deve coinvolgere anche l'ex monopolista, ne consegue che non ci può essere un vero scontro.
Non è l'inizio della realizzazione della Ngn. I tre operatori creeranno sì un'area pilota nel quartiere Fleming a Roma (cablando in fibra ottica circa 7.400 appartamenti), ma se non si verificheranno una serie di condizioni, al momento piuttosto lontane dal concretizzarsi, l'esperimento rimarrà tale.
Il progetto annunciato venerdì è però un passo. Piccolo ma utile. E' sostanzialmente tre cose:
- una richiesta ufficiale a Telecom Italia e agli enti preposti. Una cosa tipo: "non c'è più tempo da perdere, dobbiamo lavorare uniti e in fretta. Dateci risposte";
- una presa di posizione pubblica di Vodafone, Wind e Fastweb nei confronti degli utenti privati e aziendali: "noi abbiamo fatto una proposta concreta, e lo abbiamo detto agli italiani. Se non ci fosse un seguito, sapete con chi prendervela";
- un canovaccio che fissa alcuni punti fondamentali, sia tecnologici sia economici. Vediamo quali.
Continua nella lettura:
- Pagina 1. Fibra per l'Italia non è un'alleanza contro Telecom
- Pagina 2. I paletti tecnologici ed economici
- Pagina 3. Ora attendiamo risposte concrete
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