20/10/2022 di Redazione

Intelligenza artificiale e sanità, Microsoft alleata del San Raffaele

Proseguono le sperimentazioni del Gruppo San Donato basate su tecnologie di Microsoft. Già all’opera sistemi di AI applicati al trattamento di tumori, diabete e patologie cardiovascolari.

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L’intelligenza artificiale applicata alla medicina e all’assistenza sanitaria è già una realtà, per esempio con tecnologie di analisi dei dati a supporto della diagnostica, della predizione delle prognosi, della definizione di cure personalizzate, dell’imaging e delle assicurazioni sanitarie. Utilizzi che iniziano ad affermarsi, ma ancora di nicchia e per lo più confinati all’interno di sperimentazioni. Siamo ancora lontani dall’affermazione dell’intelligenza artificiale nella pratica clinica, e il principale motivo sono i problemi di scarsità, frammentazione e qualità dei dati impiegati per addestrare gli algoritmi. 

 

Oltre ai dati teorici, bisognerebbe valorizzare i cosiddetti real world clinical data (come cartelle cliniche, referti, anamnesi dei pazienti, richieste di assicurazione sanitaria), che devono però essere validati e standardizzati per diventare una materia prima di qualità. Ed è quello che sta cercando di fare l’Ircss Ospedale San Raffaele, struttura appartenente al Gruppo San Donato che registra quasi 1.500.000 accessi all’anno: insieme a Microsoft ha sviluppato una piattaforma digitale di AI per la gestione, classificazione, standardizzazione e analisi dei dati clinici.

L’idea è nata dai professori Antonio Esposito e Carlo Tacchetti (rispettivamente professore ordinario di Radiologia e ordinario di Anatomia Umana all’Università Vita-Salute San Raffaele) nel periodo clou della pandemia, nel 2020, quando nei pronto soccorso intasati di pazienti era necessario decidere rapidamente chi mandare in terapia intensiva, chi ricoverare in reparto e chi monitorare a domicilio. Dunque l’Ircss Ospedale San Raffaele e l’Università Vita-Salute San Raffaele hanno lavorato al  nuovo progetto con Microsoft Italia e con due aziende partner della multinazionale, cioè Porini e Orobix, specializzate in modellazione dei dati e in intelligenza artificiale. Il progetto ha analizzato l’impatto potenziale dell’AI in campo sanitario e ha definito i requisiti indispensabili per garantire qualità, interoperabilità, sicurezza e governance dei dati. 

Ora, dopo oltre due anni di lavoro, Microsoft ha fatto sapere che  la sperimentazione di soluzioni di AI è già “in avanzata fase di realizzazione” in un preciso ambito oncologico, cioè la cura del tumore del polmone non a piccole cellule: il sistema dà supporto nella selezione dei pazienti candidabili all’immunoterapia. Il personale medico, ha spiegato Microsoft, potrà anche far leva sui risultati e sulle analisi delle soluzioni di AI per “incrementare sensibilmente la percentuale di successo della terapia” (che attualmente è del 45%) e per offrire delle alternative ai pazienti che non risultano idonei per l’immunoterapia. Cure più efficaci, dunque, ma anche più personalizzate.

Microsoft e Gruppo San Donato stanno anche sperimentando l’uso della piattaforma nel supporto alle cure in altri ambiti, tra cui il tumore del rene, il diabete e le patologie cardiovascolari. “Parola chiave del successo di questo progetto è sinergia”, hanno commentato i due coordinatori del progetto, Carlo Tacchetti, professore ordinario di Anatomia Umana, e Antonio Esposito, ordinario di Radiologia dell’Università Vita-Salute San Raffaele. “La creazione di team multidisciplinari, ove far confluire competenze cliniche, tecnologiche e di Data Science, non solo permetterà di proseguire a passi veloci e decisi verso la medicina personalizzata ma consentirà al nostro polo universitario e di ricerca di attrarre competenze specifiche anche nel campo informatico, in stretto collegamento con l’eccellenza sanitaria che da anni è nostro punto di orgoglio”.  Anche il professor Andrea Salonia, ordinario di Urologia, e il professor Lorenzo Piemonti, ordinario di Endocrinologia, sono coinvolti nello sviluppo di soluzioni per i rispettivi ambiti di competenza.

 

La partnership con Microsoft consentirà anche all’Università San Raffaele di adottare tecnologie e servizi basati su cloud computing, come machine teaching, digital twin, supercalcolo (High Performance Computing), calcolo quantistico (quantum computing) e il servizio OpenAI di Azure (permette all’API REST di accedere a modelli linguistici). L’ateneo potrà anche internalizzare competenze e metodologie di sviluppo di soluzioni basate su AI (Agile/MLOps). Microsoft metterà a disposizione, inoltre, i propri partner verticali in ambito medico-sanitario.

 

 

“Siamo felici di ampliare la nostra collaborazione con Università Vita-Salute San Raffaele e Ircss Ospedale San Raffaele”, ha commentato Silvia Candiani, amministratore delegato di Microsoft Italia, “e siamo orgogliosi di mettere a disposizione le nostre soluzioni di Intelligenza Artificiale e le dirette competenze di Microsoft Consulting al servizio del miglioramento della cura dei pazienti. Oggi, grazie all’innovazione AI, è possibile effettuare in tempi rapidi analisi ed elaborazione di grandi quantità di dati per consentire terapie mirate e personalizzate sulle esigenze dei pazienti, contribuendo al contempo alle attività di ricerca medica. Un’area di grande innovazione per la nostra sanità e per i cittadini”, ha commentato  

 

“Il Gruppo San Donato è il primo centro italiano di ricerca biomedica, che punta su giovani cervelli del nostro Paese”, ha dichiarato Paolo Rotelli, presidente dell’Università Vita–Salute San Raffaele e vicepresidente del Gruppo San Donato. “Il nostro obiettivo è diventare in due anni il punto di riferimento, italiano ed europeo, dell’healthtech, la medicina del futuro che coniuga Intelligenza Artificiale e salute. Tutto questo si può pensare solo con un lavoro congiunto tra ospedali, università e imprese, attraverso la formazione di medici e di ingegneri informatici chiamati ad operare insieme, non in un laboratorio, ma al letto del paziente, per trovare le soluzioni del futuro”. 

 

 

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