Oracle e Intel uniti da uno Xeon fatto su misura
Il chip ibrido con Xeon e FPGA di Intel probabilmente è stato creato ad hoc per spingere le prestazioni delle applicazioni Oracle.
Pubblicato il 18 luglio 2014 da Elena Re Garbagnati

Intel ha annunciato di avere creato una versione del processore Xeon E7 x2 progettata ad-hoc per funzionare con i software Oracle. Si presume che il nuovo chip possa essere impiegato per migliorare le prestazioni del nuovo Exadata Database X4-8, un prodotto indirizzato al data warehousing e allo svolgimento di compiti pesanti come l'elaborazione delle transazioni online (OLTP).
Grazie al nuovo chip di Intel, inoltre, le macchine Oracle potrebbero essere controllate via software per apportare modifiche on-the-fly atte ad allocare meglio le risorse quando necessario. Questa notizia contribuisce a completare il puzzle delle indiscrezioni circolate nei mesi scorsi riguardo ai rapporti fra Oracle e Intel.
Il mese scorso Diane Bryant, vice presidente senior e direttore generale del Data Center Group di Intel, aveva detto che era al lavoro per combinare una CPU Xeon E5 e un FPGA nello stesso package, tramite il QuickPath Interconnect (QPI), che avrebbe consentito "l'accesso diretto dell'FPGA alla gerarchia della cache dello Xeon e al sistema di memoria".
Dall'altro canto Oracle aveva annunciato In Memory per accelerare l'analisi dei dati mediante query più veloci che permettessero alla aziende di raccogliere, archiviare e analizzare crescenti quantità di informazioni da Internet, nell'ottica dell'Internet of Things.
Adesso sappiamo che i due progetti erano con tutta probabilità legati a doppio filo, e che presto ci saranno sistemi hardware e software altamente specializzati.
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