31/10/2022 di Redazione

Tecnologie per lo smart working, ancora un futuro di crescita

Le aziende stanno continuando a investire in Ucc, desktop virtuali e cybersicurezza, come evidenziato da uno studio di Morgan Stanley Research.

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Le tecnologie per lo smart working continuano a essere richieste dalle aziende, nonostante il generalizzato ritorno dei dipendenti negli uffici e negli altri posti di lavoro, magari in formula “ibrida”, solo per alcuni giorni a settimana o al mese. Uno studio sponsorizzato di Morgan Stanley Research, condotto su 65 chief information officer di aziende europee e statunitensi, ha evidenziato che cybersicurezza, sistemi videoconferenza e collaborazione (Ucc, Unified Communication and Collaboration) e desktop virtuali sono ancora molto importanti, anzi in molte aziende sono entrati stabilmente nella dotazione tecnologica essenziale per poter essere produttivi.

Quasi sempre, oramai, non si tratta di acquisti una tantum bensì di servizi fruiti in abbonamento, e tendenzialmente gli investimenti in cybersicurezza, Ucc e virtualizzazione desktop compiuti negli ultimi due anni saranno confermati anche in futuro.  Comprensibilmente, il momento di exploit è passato e una crescita ai ritmi del periodo pandemico non è realisticamente immaginabile. Nel 2020, sulla spinta dei lockdown, il valore di mercato delle società fornitrici di software per la collaborazione, le comunicazioni e la produttività da remoto era cresciuto del 263%. 

Se anche il boom della domanda è passato, gli analisti ritengono che per tutti i player ci sia ancora spazio di crescita sul mercato. “Una normalizzazione della crescita non significa che i cicli d’investimento si siano arrestati”, ha dichiarato Meta Marshall, analista di Morgan Stanley Research. “Escludendo una crisi economica importante, crediamo ancora che la maggior parte delle categorie di spesa legate al lavoro da casa cresceranno nei prossimi anni”.

Tra i Cio intervistati da AlphaWise (società di ricerca di Morgan Stanley), il 75% utilizza un solo servizio di videoconferenza ma allo stesso tempo il 72% ha detto che l’azienda paga per poter usare anche un software alternativo. Il 56% pensa che rinnoverà i contratti con almeno due diverse piattaforme video, così da poter soddisfare varie necessità d’uso, circostanze e preferenze. Inoltre, rispetto al 2020, il 40% delle aziende ha ampliato i contratti in corso con i vendor aggiungendo funzionalità o licenze, mentre solo il 25% li ha ridotti.

Per la telefonia, il 51% delle aziende ha aggiornato i propri sistemi negli ultimi due anni e il 55% ha adottato una soluzione totalmente o parzialmente poggiata sul cloud. Tra il 2020 e il 2022 la quota dei dipendenti abilitati all’uso di desktop virtuali è passata dal 25% al 67% e, stando alle dichiarazioni dei Cio, si prevede salirà al 78% da qui al 2024.


 

Per quanto riguarda la cybersicurezza, quest’area continuerà a essere al centro dei pensieri dei Cio anche nei prossimi anni, così come lo è stata durante i periodi più critici della pandemia. Il sondaggio di AlphaWise ha evidenziato che l’80 delle aziende ha aggiornato i propri sistemi di cybersicurezza nei tre mesi precedenti all’indagine, e tuttavia per i sistemi hardware come i firewall la durata media del ciclo di vita è di tre anni. In futuro la forza lavoro aziendale diventerà sarà sempre più dispersa geograficamente, e dunque Morgan Stanley si aspetta che gli investimenti in sicurezza informatica continuino a crescere.

 

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