La sfida a distanza sull’intelligenza artificiale generativa continua, alimentando una corsa alla novità che coinvolge, innanzitutto, le Big Tech del software. Mentre da Redmond Microsoft annuncia una ulteriore estensione del proprio Copilot, da Mountain View Google presenta miglioramenti e nuove funzionalità di GenAI indirizzate ad analisti di dati e sviluppatori.
I clienti di BigQuery, un servizio di data warehouse di Google, possono ora accedere alla versione più avanzata del grande modello linguistico, Gemini 1.0 Pro, attraverso la piattaforma di Vertex AI. In sostanza, gli ingegneri e gli analisti di dati possono ora utilizzare le funzionalità di “ragionamento multimodale” (testo scritto e parlato) di Gemini sui dati contenuti in BigQuery. Diventa possibile trarre informazioni e insight anche da dati non strutturati, come documenti e file audio, e combinare questi dati con quelli strutturati (provenienti, per esempio, da Erp, Crm o altri sistemi aziendali).
Altre novità riguardano l’ambito dei database. Passa in disponibilità generale AlloyDB AI, un motore di query che semplifica la creazione di applicazioni di intelligenza artificiale, funzionante sia on-premise sia in cloud. Supporta carichi di lavoro transazionali, analitici e vettoriali. Sono, invece, in anteprima pubblica le funzionalità di ricerca vettoriale in Spanner, Memorystore per Redis e Cloud SQL per MySQL.
Nei database presenti in Google Cloud (come Vector stores, Document loaders e Chat Messages Memory) debuttano nuove integrazioni con LangChain, una piattaforma DevOps pensata per applicazioni di intelligenza artificiale generativa.