16/05/2024 di Valentina Bernocco

Ibm vende QRadar a Palo Alto e prosegue nell’impegno sull’AI

Palo Alto Networks acquisirà le attività SaaS e la proprietà intellettuale di QRadar. Ibm, intanto, rafforza la collaborazione con Microsoft, ServiceNow e Sap.

Nel futuro di Ibm ci sarà sempre più spazio per l’intelligenza artificiale e un po’ meno per la cybersicurezza. La notizia più importante di questi giorni, in casa Ibm, riguarda però la cybersicurezza: l’azienda venderà le attività legate a QRadar a Palo Alto Networks. Annunciata come un allargamento dell’esistente partnership con Palo Alto Networks, questa mossa di fatto rappresenta un disinvestimento di Ibm in un’area dove, invece, l’acquirente è molto focalizzato: il rilevamento e la risposta alle minacce. In particolare, l’offerta spazia dalla protezione degli endpoint e delle identità (Edr, Xdr, Mdr) alla gestione dei log, dal Siem (Security Information and Event Management) al Soar (Security Orchestration, Automation and Response), tutti ambiti in cui Paolo Alto è già ben posizionata.

In realtà il legame tra Ibm e QRadar non si spezza del tutto. L’accordo prevede la cessione di tutti gli asset Software as-a-Service e della proprietà intellettuale di QRadar. Le due aziende si sono impegnate, una volta chiusa l’operazione, ad agevolare la migrazione degli attuali clienti SaaS di QRadar sulla piattaforma per Security Operations Center (Soc) di Palo Alto, cioè Cortex XSiam. I clienti di QRadar che utilizzano soluzioni on-premise potranno continuare a ricevere da Ibm funzionalità e  supporto, come patch di sicurezza critiche e aggiornamenti ai connettori software esistenti; potranno, inoltre, ampliare il consumo di risorse. Per i clienti on-premise che, invece, preferiranno migrare su Palo Alto, quest’ultima corrisponderà un pagamento a Ibm.

A contorno dell’accordo di compravendita, le due aziende si impegnano anche a collaborare per spingere le rispettive offerte. Ibm Consulting sarà un fornitore di servizi di sicurezza gestiti (Mssp) preferenziale per i clienti di Palo Alto, attuali e futuri. Inoltre verrà creato un Soc condiviso per l’erogazione di servizi di rilevamento, risposta e indagine sugli incidenti. Terzo punto, Ibm utilizzerà al proprio interno le soluzioni di cybersicurezza di Palo Alto, che diventerà il fornitore di elezione. E ancora, Ibm utilizzerà la tecnologia di Watsonx insieme a Cortex XSiam per creare soluzioni rivolte a specifici settori verticali.

ibm-intelligenza-artificiale.jpg

Alleanze con Microsoft, ServiceNow e Sap

Insieme alla notizia su QRadar, in questi giorni sono arrivati alcuni annunci riguardanti l’intelligenza artificiale. Risale a qualche giorno fa il debutto sul mercato di Ibm Copilot Runaway, una nuova offerta della divisione consulenza, Ibm Consulting, che aiuta le aziende a creare, personalizzare, distribuire e gestire applicazioni di “copilota” (cioè assistenti virtuali basati su large language model), tra cui anche Copilot per Microsoft 365. L’idea è quella di proporre una via alternativa all’uso di applicazioni di GenAI già fatte e finite, standalone oppure integrate nativamente in altri software. 

I consulenti di Ibm potranno lavorare a fianco dei clienti per orientarli nella definizione dei casi d’uso e nell’implementazione. Inizialmente ci si concentrerà su un ventaglio di casi d’uso nell’ambito del servizio clienti, del field service, del coinvolgimento dei dipendenti, del procurement e dei processi di contabilità e finanza per aziende dei settori retail, beni di consumo, servizi finanziari, Pubblica Amministrazione e supply chain.

Quella con Microsoft non è, però, l’unica alleanza stretta da Ibm con grandi società software: sempre nell’ambito dell’AI generativa sono state annunciate collaborazioni con ServiceNow e con Sap. In occasione della recente conferenza tenutasi a Denver, ServiceNow ha snocciolato novità focalizzate sull’AI e tra queste anche una nuova integrazione tra la propria Now Platform e WatsonX, la piattaforma di computing cognitivo e gestione dati di Ibm. ServiceNow, inoltre, integrerà nel proprio assistente copilot Now Assist i modelli sviluppati con Watsonx.ai e all’interno di Ibm Granite.

La nuova collaborazione con Sap, invece, come nel caso di Microsoft coinvolge la divisione consulenza di Ibm. Quest’ultima proporrà ai clienti una serie di soluzioni cloud Rise with Sap all’interno di progetti in cui l’intelligenza artificiale è protagonista. Inizialmente il focus sarà su casi d’uso per i settori manifatturiero, automotive, beni di consumo, retail, difesa e utilities. Come parte di questa iniziativa, Ibm ha già cominciato a sviluppare un’offerta di soluzioni. Non è tutto: i modelli fondativi di grandi dimensioni di Ibm Granite saranno prossimamente accessibili attraverso le soluzioni e applicazioni cloud di Sap. L’intento è di creare un “hub” di AI generativa, in cui i clienti possano scegliere il modello di propria preferenza.

scopri altri contenuti su

ARTICOLI CORRELATI