07/05/2025 di Giancarlo Calzetta

L'AI trasforma la videosorveglianza in un asset strategico

Axis Communications presenta il report The state of AI in video surveillance, una ricerca che delinea come l’intelligenza artificiale stia ridefinendo i confini della sicurezza fisica e digitale.

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La ricerca dedicata a comprendere quali siano i trend nel settore della videosorveglianza si basa su una base dati di ampia portata con oltre 5.800 risposte raccolte in più di 60 paesi tra clienti, distributori e partner tecnologici. Combinando survey e interviste qualitative, la ricerca restituisce un quadro articolato e utile per guidare scelte strategiche, investimenti e roadmap tecnologiche nel medio-lungo periodo.

L’analisi si concentra sull’impatto dell’AI in ambiti critici per le imprese: protezione degli asset, efficienza operativa, intelligence strategica e compliance e i risultati confermano che la domanda di soluzioni basate su AI sta crescendo in modo esponenziale, alimentata sia dall’evoluzione tecnologica sia dalla maturazione del mercato, con nuovi use case ad alto valore aggiunto.

Secondo i dati raccolti, infatti, l’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il settore della videosorveglianza e delle operation aziendali perché le imprese non la vedono più solo come uno strumento di automazione, ma come una piattaforma in grado di generare insight decisionali, ottimizzare i processi e ridurre i rischi. Il 34% dei clienti finali identifica AI e AI generativa come driver centrali per la crescita futura, percentuale che sale al 66% tra i top manager dei partner di canale. L’intelligenza artificiale, insomma, non è più una promessa: è una direttrice concreta di sviluppo per chi opera in ambienti ad alta intensità informativa e in mercati sempre più esigenti.

Architetture ibride: cloud ed edge AI per l’agilità operativa

Uno dei trend più rilevanti messi in luce dalla ricerca è il passaggio accelerato verso infrastrutture ibride. L’integrazione tra cloud e edge AI consente una distribuzione intelligente del carico computazionale, migliorando la reattività del sistema e la scalabilità complessiva. Le aziende possono così combinare l’elaborazione in tempo reale direttamente a bordo dei dispositivi con capacità di archiviazione e analisi avanzata nel cloud, ottenendo un'infrastruttura più efficiente, resiliente e adattabile alle esigenze di business.

Inoltre, la capacità di incrociare flussi informativi eterogenei – dai dati video a quelli ambientali o sonori – apre nuove prospettive per il settore che a fronte dell’installazione di prodotti più complessi fornisce una lettura più sofisticata e tempestiva degli eventi, migliorando sia la sicurezza sia la capacità di anticipazione. In scenari complessi o ad alto rischio, la sinergia tra analisi video e riconoscimento audio permette di attivare risposte immediate, precise e contestualizzate.

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Riconoscimento facciale: potenziale tecnologico, responsabilità e normativa

La tecnologia di riconoscimento facciale si sta diffondendo rapidamente, sostenuta da un quadro normativo in evoluzione che ne facilita l’adozione responsabile. La sua applicazione richiede però un attento bilanciamento tra innovazione, tutela dei diritti e trasparenza. In mercati con normative sulla privacy stringenti, il successo dell’adozione passa da una progettazione etica, orientata a garantire l’uso corretto e tracciabile degli algoritmi.

La gestione dei rischi legati all’intelligenza artificiale è al centro delle riflessioni di esperti e stakeholder. Il tema dell’affidabilità delle decisioni automatizzate, insieme alla protezione dei dati personali, spinge verso un approccio responsabile già in fase di progettazione. La ricerca suggerisce che solo incorporando valori come equità, trasparenza e accountability all’interno dell’intero ciclo di sviluppo sarà possibile costruire sistemi sostenibili e affidabili. Una regolamentazione chiara e bilanciata è vista come condizione necessaria per stimolare la fiducia senza soffocare l’innovazione.

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