27/03/2015 di Redazione

Azure offre una spalla agli ambienti ibridi per backup e recovery

Microsoft ha annunciato nuove funzionalità, al momento in preview, nei suoi servizi Azure Backup e Azure Site Recovery. I clienti possono eseguire salvataggi di SharePoint, Exchange, Sql Server, client Windows e macchine virtuali Hyper-V su diverse locat

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La sicurezza di dati e applicazioni è un valore da salvaguardare, che non deve però penalizzare le aziende con rallentamenti e operazioni laboriose. Per questo Microsoft sta migliorando i suoi servizi Azure Backup e Azure Site Recovery con nuove funzionalità, al momento disponibili come preview. Il pensiero, come spiegato dalla società di Redmond, va soprattutto a tutti quei contesti di cloud ibrido in cui le organizzazioni mescolano risorse on premise e data center esterni, o meglio queste novità dovrebbero facilitare l’adozione di questo modello.

“Microsoft sta investendo per offrie capacità di gestione del cloud di massimo livello”, ha scritto in un blogpost Vibhor Kapoor, director product marketing di Azure, “e oggi proseguiamo con questo impegno aggiornando i servizi Azure Backup and Azure Site Recovery, che permetteranno l’Availability on Demand. Questi strumenti permettono di estendere facilmente le risorse on premise in Azure per il disaster recovery, gli analytics, il backup, il cloud bursting, la migration, lo sviluppo e il testing”.

Azure Backup assicura che esista sempre una copia di sicurezza aggiornata dei dati di SharePoint, Exchange, Sql Server, client Windows clients e macchine virtuali Hyper-V, o meglio che esistano più copie affidate a diverse location. Il servizio può ora eseguire backup online di Linux Infrastructure-as-a-Service composte da macchine virtuali Windows e Linux e poi ripristinarle in base alle necessità. Se, per esempio, il network aziendale risulta congestionato, la procedura di backup può essere avviata nel data center Azure più vicino facendo leva sul servizio Azure Import/Export.

Azure Site Recovery permette invece di monitorare la salute delle macchine virtuali VMware e dei server fisici, creando piani di recovery personalizzati. Similmente, anche in questo caso la piattaforma Azure viene utilizzata come luogo dove eseguire il disaster recovery o dove testare nuove versioni di applicazioni. Il focus, in questo caso, non è sui piccoli gruppi di server e macchine virtuali, quando sui data center di scala enterprise.

 

 

Certo non si può dire che sia un periodo noioso per Azure, a pochi giorni dal lancio dell’App Service rivolto agli sviluppatori. Accanto a questo e agli ultimi due annunci, la società di Redmond ha anche presentato la versione ufficiale del servizio Azure API Management Premium, fino a ieri disponibile come preview, e ha introdotto alcuni miglioramenti in Azure Active Directory con il fine di rendere più sofisticata e personalizzabile la gestione degli accessi alle applicazioni aziendali. Per esempio, gli amministratori possono ora creare regole di accesso a più fattori e definire delle regole di gruppo in base agli attributi di ciascun utente (divisione aziendale, collocazione geografica, ruolo, ecc.).
 

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