L’intelligenza artificiale generativa è ormai ovunque, o quasi, e banche e fintech non fanno eccezione. Ma la sua adozione non è semplice, né è scontato che porti vantaggi. Uno studio realizzato da Economist Impact con il supporto di Sas (vendor che pure è uno tra i grandi sostenitori della GenAI) mostra che, su un campione di 1.700 senior executive e dirigenti bancari e fintech di sei continenti, il 99% ha già visto la propria azienda adottare o almeno sperimentare soluzioni di GenAI.
Oltre la metà, tuttavia, pensa che le iniziative realizzate finora abbiamo portato all’azienda benefici finanziari “limitati o nulli”. Per gli autori del report, tuttavia, questo non significa si debba abbandonare l’impresa, e il titolo dello studio “Intelligent Banking: The Future Ahead” lascia intuire che il cambiamento è stato intrapreso e sarà irreversibile. Il messaggio di fondo è che le banche devono agire ora, adottando l’AI in modo responsabile e governato, per poter navigare in uno scenario dominato dall’incertezza e per evitare di perdere rilevanza.
L’AI viene usata da banche e fintech soprattutto nei sistemi antifrode, sebbene la stessa tecnologia (soprattutto la GenAI) serva anche ai “cattivi” per realizzare truffe basate su phishing, deepfake e identità sintetiche. Un’arma a doppio taglio, insomma, e i dirigenti bancari e fintech ne sono consapevoli: l’80% si aspetta che nei prossimi dieci anni attacchi informatici e crimini finanziari avranno un impatto significativo sull’operatività della propria azienda.
Nei servizi finanziari l’AI viene anche usata per realizzare stress test dinamici, per analisi in tempo reale di dati, eventi e log e per la gestione della compliance e dei rischi legati alle normative di settore.
A proposito di normative, il report evidenzia che nel settore bancario la governance e la regolamentazione non sono più principalmente viste come un ostacolo, bensì come un fattore abilitante per l’innovazione. Tra gli intervistati, il 68% considera le nuove normative su AI, open banking e blockchain come “un’opportunità per adottare tecnologie in modo responsabile”.
L’importanza della governance
Per le banche sarà anche importante adottare modelli di governance dell’intelligenza artificiale, che definiscano in maniera chiara i ruoli e le responsabilità e che permettano alle banche di garantire (ai clienti e a sé stesse) trasparenza, equità e innovazione sostenibile.
Le modalità possono variare, anche sovrapponendosi tra loro. Il 34% dei decisori bancari crede che i framework di governance dei dati siano lo strumento più efficace per rafforzare la gestione e la protezione delle informazioni. Il 33% delle banche monitora le applicazioni GenAI tramite alert in tempo reale, il 28% ha introdotto framework di governance con supervisione umana e il 32% ha messo in campo controlli specifici per la privacy dei dati.
La trasformazione digitale del banking in Italia
Il report di Economist Impact e Sas evidenzia la consapevolezza delle banche tradizionali sulla necessità di cambiare, di percorrere la trasformazione digitale. Molti istituti di credito prevedono una concorrenza crescente da parte di vari soggetti: banche esclusivamente digitali, fintech, Big Tech e anche valute digitali delle banche centrali.
Per trovare nuove fonti di ricavo, molte banche stanno puntando su iniziative di finanza integrata, ma la via più rapida per scalare l’innovazione e raggiungere nuovi segmenti di clientela è quella delle partnership strategiche con società fintech e Big Tech. I rischi non mancano: per il 43% dei dirigenti, la condivisione dei dati con terze parti è tra le principali preoccupazioni.
La trasformazione digitale del settore bancario è in pieno corso anche in Italia. I decision maker bancari italiani, nel complesso, si considerano piuttosto preparati a affrontare le sfide tecnologiche dei prossimi dieci anni, anche se non mancano i timori legati all’adozione della GenAI, soprattutto riguardanti rischi operativi (62%) e di governance dell’intelligensa artificiale (53%). La stessa AI viene apprezzata come strumento che aiuta nel rilevamento e nella prevenzione delle frodi e come veicolo di innovazione.
Il playbook bancario di Sas
Oltre a presentare i risultati della survey, lo studio è completato da un playbook, un manuale per la banca “a prova di futuro”. Sono cinque le strategie individuate da Sas come fondamentali per l’innovazione e la competitività delle banche:
- rafforzare la governance dei dati e dell’IA;
- costruire la fiducia dei clienti, per esempio garantendo cifratura dei dati e sicurezza nella gestione di accessi e identità (anche con la biometria);
- semplificare la compliance tramite automazione e collaborazione (sistemi di monitoraggio automatici, audit periodici, ecc.);
- perseguire partnership strategiche con fintech e Big Tech;
- accelerare l’innovazione aziendale attraverso formazione e modernizzazione.