HP ha ufficializzato la fusione della divisione dei Pc, la Personal System Group (PSG), con quella delle stampanti, l’Imaging and Printing Group (IPG), per ridurre i costi e migliorare l'efficienza. La notizia, riportata in anteprima dal New York Times citando fonti accreditate del suo blog tecnologico AllThingsD, ha trovato quindi immediata conferma in una nota diffusa oggi dal quartier generale di Palo Alto.
Pc e stampanti hanno molte sovrapposizioni, d'ora in poi si muoveranno insieme
Dall’unione delle due unità nasce il Printing and Personal Systems Group, entità che sarà guidata da Todd Bradley, già executive vice president della divisione PSG a partire dal 2005. Vyomesh Joshi, attuale executive vice president di IPG, se ne andrà invece in pensione dopo 31 anni di carriera in HP e dopo aver portato il gruppo da lui guidato a generare ricavi per 26 miliardi di dollari e profitti operativi per circa quattro miliardi.
L’annuncio, seppur di peso, non sorprende più di tanto. Non è un segreto infatti che il nuovo Ceo Meg Whitman avesse come prima missione il consolidamento delle attività dell'azienda e la novità. Semmai, è che i paventati licenziamenti di cui si parlava solo un mese fa potrebbero non concretizzarsi.
Al di là delle dichiarazioni di circostanza – la compagnia parla di un “riallineamento organizzativo volto a migliorare le performance operative e a guidare una crescita profittevole per tutto il portafoglio prodotti - il motivo della fusione si motiva anche in funzione del fatto che i personal computer e le soluzioni di stampa hanno notevoli sovrapposizioni di risorse in molte aree, compresa la produzione e la commercializzazione.
Combinando le due divisioni, si legge nello statement di HP, verranno razionalizzati la strategia di go-to-market, le attività di branding, la supply chain e il customer support a livello mondiale. E si creeranno le condizioni per ottenere significativi risultati in termini di cost saving. E proprio in quest'ottica la Whitman potrebbe avere valutato la migliore redditività di una sinergia fra le due divisioni.
Oltre ai risparmi sui costi, la volontà di HP è quella di progettare Pc e
stampanti in modo da farli lavorare (e vendere) meglio insieme. La
nuova divisione avrà un peso nel bilancio pari a circa la metà del
fatturato.
Nel trimestre chiuso il 31 gennaio, i dati combinati di
stampanti e Pc avevano prodotto infatti ricavi per 15,1 miliardi di
dollari, su un totale di 30,4 miliardi di dollari, e profitti pari a 1,2
miliardi di dollari, su complessivi 2,9 miliardi. Nello stesso periodo
del 2010 le stesse divisioni avevano portato in dote un fatturato di
17,1 miliardi di dollari e utili di 1,8 miliardi.
La contrazione del fatturato è in parte dovuta all'alluvione in
Thailandia, che ha creato uno shortage di dischi rigidi, e al calo
congiunturale degli utili della divisione stampanti imputabile alle
difficoltà economiche registrate in ambito consumer.
Le vendite delle stampanti nel 2011 sono state penalizzate dalla crisi economica
Archiviata malamente l’operazione che portò nel 2010 all’acquisizione di Palm (per 1,2 miliardi di dollari), ora HP punta tutto in ambito computing su Windows 8, che dovrebbe essere rilasciato alla fine dell'estate. Frank Gillett, analista di Forrester Research, ha confemato in tal senso come la società "sta scommettendo su Windows 8" e, rilevando come ci sia "molta sovrapposizione amministrativa tra divisione Pc e stampanti”, ha lanciato un interrogativo ai vertici di Palo Alto: “come farà HP a tagliare i costi e a non perdere il treno dell'innovazione?".