Meta continua a lavorare sull'intelligenza artificiale, senza dimenticare i progetti paralleli (cominciati prima, ma ora meno prioritari) della realtà aumentata e del metaverso. Dalla conferenza Meta Connect sono arrivati gli annunci dei nuovi visori Ray-Ban Meta Smart Glasses e Quest 3, ma anche novità riguardanti l’AI generativa, che interessano sviluppatori e utenti.
Una è Meta AI, una tecnologia chatbot già ribattezzata da molti come la risposta di Meta a ChatGPT. Basata sul modello linguistico LLama 2, messo a punto dalla società di Menlo Park, Meta AI è sostanzialmente un assistente conversazionale che risponde a domande e dà consigli in base alle richieste dell’utente, proprio come già fanno ChatGPT, Bing Chat o Bard.
Ma non solo: può anche generare immagini a partire da una descrizione testuale. Una capacità che avvicina Meta AI ad altre applicazioni di intelligenza artificiale generativa (come Dall-E e Midjourney) e che in questo caso si basa su un algoritmo addestrato su oltre un miliardo di immagini tratte da Facebook e Instagram. Al momento questa funzionalità è stata resa disponibile solo a un ristretto gruppo di utenti residenti negli Stati Uniti, con l’idea di testarla e perfezionarla per un successivo lancio su Messenger, Instagram e WhatsApp.
Dall’editing delle immagini ai chatbot “personalizzati”
L’azienda ha anche annunciato che prossimamente sarà possibile, su Instagram, editare con l’AI immagini fotografiche reali, aggiungendo per esempio un effetto grafico o trasformando l’immagine secondo un certo stile visivo (un collage, un acquerello, eccetera). Sarà, insomma, un po’ come applicare dei filtri ma personalizzati Inoltre sarà possibile modificare lo sfondo o addirittura creare immagini ex novo. Per dribblare il rischio di disinformazione o di utilizzi malevoli, le immagini editate con l’AI saranno chiaramente riconoscibili da quelle non ritoccate ed eventualmente “marchiate” con un watermark (le modalità specifiche sono in fase di studio).
La lista delle novità in arrivo non è finita. “Il nostro viaggio nell’AI è appena cominciato”, scrive l’azienda in un blog post, “e non riguarda soltanto la creazione di AI che sappiano rispondere a delle domande. Stiamo creando delle intelligenze artificiali che hanno personalità, opinioni e interessi, e con cui è più divertente interagire”. Oltre che con Meta AI, sarà possibile interagire con 28 bot “personaggi” dotati di aspetto (avatar), voce (sintetica) e “personalità” simile a quella di altrettanti volti noti, tra cui Charli D'Amelio, Snoop Dogg, Tom Brady, Paris Hilton e altri, che naturalmente hanno dato il beneplacito per l’utilizzo della loro immagine.
I 28 bot “personaggi” sono anche una dimostrazione della potenzialità della piattaforma sottostante. Uno strumento per la creazione di bot personalizzati, con determinate caratteristiche di voce, avatar e “personalità”, sarà prossimamente disponibile per sviluppatori, aziende e utenti comuni già nelle prossime settimane. Con AI Studio sarà possibile integrare, tramite API, i bot creati all’interno di Messenger e Whatsapp, e questo per le aziende apre molteplici nuove opportunità per offrire un servizio clienti più personalizzato e meno asettico.
Chiamate vocali e streaming live con i Ray-Ban Meta Smart Glasses
Altro annuncio fresco sono i Ray-Ban Meta Smart Glasses, che portano avanti la collaborazione tra Meta ed EssilorLuxottica. Si tratta di un dispositivo squisitamente consumer, che si distingue quindi dagli smart glasses destinati ad applicazioni settoriali ma anche da altri modelli per l’utente finale già in commercio, nonché dalle precedenti versioni di occhiali a “doppio marchio” Ray-Ban Meta.
I Ray-Ban Meta Smart Glasses sono infatti dotati di un sistema a cinque microfoni, che permette di impartire comandi a voce all’assistente virtuale Meta AI ma anche di registrare suoni. Inoltre si possono avviare chiamate vocali su Whatsapp e Messenger, oltre che messaggi di testo. Ma il dispositivo può anche catturare foto video e in alta qualità, grazie a una fotocamera ultra-grandangolare da 12 megapixel e a un processore Qualcomm Snapdragon AR1 Gen1 Platform, che velocizza e migliora l’elaborazione dell’immagine statica e in movimento.
Si possono quindi scattare foto e registrare video (della durata massima di un minuto) a 1080p, così da poter poi condividere su Facebook o Instagram attimi di vita che vengono mostrati dal punto di vista soggettivo di chi indossa gli smart glasses. Non manca nemmeno la possibilità di invio diretto ai propri contatti, come faremmo con Whatsapp: in tal caso basta pronunciare il comando “invia foto” o “invia video”e l’assistente virtuale eseguirà la richiesta. Inoltre è possibile trasmettere le immagini catturate dalla fotocamera in tempo reale su Facebook e Instragram, con una diretta streaming.
Oltre a migliorare la qualità dell’imaging, il processore Qualcomm Snapdragon AR1 Gen1 Platform prolunga anche (rispetto a precedenti modelli di Ray-Ban Meta) l’autonomia energetica, estesa sulla carta a 36 ore di utilizzo. Si è lavorato anche per migliorare la qualità audio, non solo per l’ascolto musicale (tramite altoparlanti integrati) ma anche quella di chiamate audio e podcast, grazie a funzioni di riduzione dei rumori e audio direzionale e immersivo.
Caratterizzati da un look retrò, non soltanto i nuovi smart glasses sono declinati in diversi colori ma possono anche montare lenti da graduate. Negli Stati Uniti il costo parte da 299 dollari, nel caso di lenti non da vista, mentre per il prezzo in euro si dovrà ancora attendere. I Ray-Ban Meta Smart Glasses al momento sono in preordine negli Stati Uniti, mentre in Italia non sono ancora disponibili.
Tra VR e AR con i visori Quest 3
Durante Meta Connect è anche stato presentato il nuovo visore di realtà mista Quest 3, basato sulla medesima tecnologia del Quest Pro lanciato l’anno scorso. Pensato per attività di videogioco, fitness e intrattenimento, Quest 3 può visualizzare sulle sue lenti le immagini digitali dell’app in esecuzione, ma può anche mostrare il mondo reale circostante, con elementi digitali in sovrapposizione.
Con due “tap” si passa rapidamente dalla modalità virtuale immersiva a quella di realtà mista. A bordo del visore lavora uno Snapdragon XR2 Gen 2. Più economico rispetto ai Quest Pro, il nuovo Quest 3 è proposto in Europa a 549,99 euro (e a 500 dollari negli Stati Uniti).