19/06/2025 di redazione

Pure Storage presenta il “cloud dei dati enterprise” e altre novità

Enterprise Data Cloud è una nuova architettura che aggrega dati in un pool di risorse cloud virtualizzato. Novità per FlashArray: ora supporta l’object storage.

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“È ora di smettere di gestire lo storage e iniziare invece a gestire i dati”. A dirlo è Charles Giancarlo, chairman e Ceo di Pure Storage, commentando la principale tra le molte novità appena annunciate dalla sua azienda. Si tratta di Enterprise Data Cloud, un’architettura di data mesh associata a una console gestionale erogata come servizio, Pure Fusion. Quest’ultimo strumento viene integrato nativamente all'interno degli array di Pure Storage, che vengono rilevati automaticamente: in questo modo si crea un pool di dati senza dover affrontare complicate configurazioni. Ogni array funziona come un endpoint.

Si tratta di una possibile soluzione alle complessità di gestione degli ambienti IT tipicamente frammentati come quelli delle aziende. Due le criticità attuali: da un lato, i silos tecnologici che si creano fra applicativi, server on-premise e istanze cloud, e dall’altro la proliferazione dei dati. Enterprise Data Cloud, o in breve Edc, aiuta il personale IT nel lavoro quotidiano e consente anche a di capire come, dove e perché i dati vengono utilizzati. Da qui, sottolinea Pure, la possibilità di ridurre rischi, costi e inefficienze operative.

“Di fronte all’AI, che aumenta il potenziale valore dei dati enterprise, e alle minacce informatiche che lo mettono a rischio, le architetture di data storage e i tool creati per gestire i dati non sono riusciti a tenere il ritmo”, ha commentato Charles Giancarlo. “Pure Storage è l’unica ad aver creato un nuovo approccio architetturale che consente alle aziende di gestire l'intero patrimonio di dati. Pure Fusion permette ai clienti di creare un proprio Enterprise Data Cloud globale per gestire i dati con il controllo, l'automazione e il tracking che occorrono per avere successo in un mondo data-driven”.

Una novità è l’introduzione, in Pure Fusion, di funzionalità di automazione. Pure Fusion include preset e capacità di provisioning remoto per l’intera infrastruttura di storage, a file, blocchi e oggetti, dunque per ogni tipo di dato, strutturato e non. 

L’azienda ha anche aggiunto potenziato la propria piattaforma tecnologica con la capacità di erogare workflow orchestrati, che possono essere dispiegati nell'intero ambiente IT. Costruiti sulle migliaia di connettori disponibili verso applicazioni di terze parti (come Cisco, Microsoft, VMware, ServiceNow e Slack), i workflow possono essere implementati facilmente sulle varie configurazioni di storage, calcolo, rete, database e applicazioni. Volendo, è possibile mandare in esecuzione delle recipe già pronte e predefinite, così come “ricette” create da un partner tecnologico o, ancora, è possibile crearne di nuove.

Le novità di data protection e cybersicurezza

Per Pure Fusion e la sua nuova capacità di orchestrazione del workflow c’è già un’integrazione con una piattaforma terza per il backup e ripristino: quella di Rubrik. Quando Rubrik Security Cloud rileva una minaccia, Pure Fusion automatizza l'etichettatura delle snapshot SafeMode indelebili con la scansione ransomware di Rubrik. Quest’utlima consente di individuare i “dati ripuliti” per un ripristino rapido, mentre per esigenze di ripristino più granulare i backup di Rubrik forniscono un percorso secondario. Questa integrazione si traduce in una riduzione delle operazioni manuali, in una migliore compliance e in un tempo di ripristino (Recovery Time Objective) prossimo allo zero.

Un altro annuncio riguarda l’alleanza stretta con CrowdStrike per migliorare l’analisi delle minacce e la conservazione dei log. Quella proposta a quattro mani è una soluzione (la prima del mercato) di archiviazione on-premises basata su tecnologia Pure, convalidata e ottimizzata per CrowdStrike Falcon LogScale. Altra novità riguarda la funzionalità di sicurezza Pure Protect: ora è permette di effettuare il ripristino da risorse Vmware a Vmware, oltre alle opzioni già presenti di ripristino su Aws, da on-premise a cloud. 

Pure Storage FlashBlade S

Pure Storage FlashBlade S

Nuovi array di storage per lavori impegnativi

C’è, innanzitutto, una novità generale per tutta l'esistente gamma FlashArray: il supporto dell’archiviazione a oggetti, oltre che di quelle a blocchi e a file, già previste. L’intento è di consentire una più semplice gestione dei dati, cioè di dati di diverso tipo, attraverso un’unica piattaforma.

Fra gli annunci di questi giorni ci sono anche nuove appliance della gamma dei FlashArray e dei FlashBlade, dedicate a carichi di lavoro a intenso consumo di dati.

FlashArray//XL R5 è un sistema di nuova generazione pensato per il consolidamento workload ad alte prestazioni e su larga scala. Rispetto a modelli comparabili di generazione precedente, il numero di Iops (Input/Output Operations Per Second) per unità rack aumenta fino al 50% la capacità nominale massima.

Il nuovo FlashArray//ST è, invece, la proposta dedicata ai workload più sensibili ai tempi di latenza, come database in-memory, grandi OLTP (elaborazioni di transazioni online), registrazione di log e database NoSQL sharded e scale-out. Si arriva a superare i 10 milioni di Iops per cinque unità rack attraverso un path I/O ottimizzato.

Pure ha anche presentato FlashBlade//S R2, nuova generazione dell’architettura di storage modulare pensata per trattare dati di vario tipo (file e oggetti) con particolare semplicità di gestione. La nuova versione, secondo Pure, permette prestazioni applicative migliori del 30% rispetto a sistemi della concorrenza su attività come l’inferenza AI e le simulazioni della programmazione elettronica.

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