29/07/2025 di Valentina Bernocco

Spesa IT in crescita del 7,9% nel 2025, ma col freno tirato

Secondo Gartner, le incertezze dell’economia spingono le aziende alla cautela nei nuovi investimenti IT. Le iniziative di GenAI, però, vanno avanti e cresce la spesa in infrastrutture.

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Portare avanti i progetti avviati, anche quelli di intelligenza artificiale generativa, spendendo quello che c’è da spendere per le necessarie infrastrutture di calcolo on-premise o in cloud. Mettere, però, in pausa gli investimenti per nuove iniziative, o almeno pensarci molto bene prima di imbarcarsi in nuovi progetti. è quello che, secondo Gartner, stanno facendo o faranno molte aziende quest’anno. La società di ricerca prevede per il 2025 una crescita del 7,9% della spesa IT mondiale, che nell’anno dovrebbe aggirarsi intorno ai 5.430 miliardi di dollari.

Pur non di valore indifferente, sarà una crescita con il freno tirato: l’aziende saranno influenzate dalle incertezze della macroeconomia, che inducono a spendere con cautela. Non ci sarà un incremento netto del budget o del capitale allocato.

Ma bisogna fare dei distinguo. Per i sistemi di data center, anche per colpa o merito dell’intelligenza artificiale, le aziende spenderanno quasi 475 miliardi di dollari, valore in crescita del 42,4% sul 2024 (quando già si era registrato per questa categoria un incremento del 40,3% sul 2023). L’altra categoria dinamica è quella del software, per cui Gartner prevede una crescita del 10,5% anno su anno e un valore di oltre 1.230 miliardi di dollari. 

Sopra per valori assoluti, ma sotto per percentuale di crescita annua, si posizionano i servizi IT (1.686 miliardi di dollari e +4,4%) e i servizi di comunicazione (1.282 miliardi di dollari e +2,1%). La spesa per i dispositivi invece crescerà del 5,4%, sfiorando i 760 miliardi di dollari. Le comparazioni tra report e previsioni sono sempre da prendere con le pinze, visti i differenti criteri di inclusione ed esclusione considerati nelle analisi. Tuttavia possiamo notare che la stima di un altro osservatore, Research and Markets, collima a grandi linee con quella di Gartner: in questo caso, si ipotizza per il mercato Ict mondiale una crescita del 7,7% nel 2025. Forse più interessante è notare che Gartner ha fatto un passo indietro rispetto a precedenti stime diffuse a inizio anno, in cui si parlava di una crescita stimata del 9,4%. Il contesto politico ed economico mondiale ha probabilmente influito su questa retromarcia. 

Una decisione strategica

“Le aziende hanno messo in pausa le nuove spese nette per via del picco di incertezza globale”, ha commentato John-David Lovelock, distinguished vice president analyst di Gartner, “ma l’effetto è riassorbito dalle iniziative di digitalizzazione di AI e GenAI già in corso. Per esempio, pensiamo che la crescita della spesa in software e in servizi nel 2025 rallenterà a causa di questa ‘pausa di incertezza’, mentre continuerà l’ascesa degli investimenti in infrastrutture per l’AI, come i sistemi di data center”.

Su quest’ultimo punto, Gartner si aspetta che entro il 2027 gli acquisti di server ottimizzati per l’AI varranno il triplo della spesa in server tradizionali: un’ascesa mirabolante, per un categoria di prodotto che fino a quattro anni fa nemmeno esisteva.

Gli analisti rimarcano che la decisione di mettere in pausa i nuovi investimenti è una scelta strategica. “La pausa non deriva da tagli di budget, perché questi ultimi rimangono pienamente allocati”, ha precisato Lovelock. “Piuttosto, è una decisione strategica di rimandare le nuove spese. I settori dell’hardware e dell'infrastruttura IT sono particolarmente colpiti a causa degli incrementi di prezzo e dei turbamenti della supply chain. Di contro, le spese già avviate o ricorrenti, come quelle per il cloud e i servizi gestiti, conservano una grande stabilità”.

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La GenAI “venduta” anche a chi non vuole comprarla

Le stime degli analisti si rispecchiano in un sondaggio condotto lo scorso maggio dalla stessa Gartner su 252 leader aziendali di livello senior di altrettante aziende (nordamericane ed europee) da almeno 500 milioni di dollari di fatturato. Il 62% considera l’AI una tecnologia che contribuirà a “definire il futuro della concorrenza” nel prossimo decennio. Ed è proprio per battere la concorrenza, per restare o diventare più competitivi, che si fanno investimenti tecnologici: è la prima motivazione per il 64% delle aziende del campione.

D’altro canto le funzionalità di intelligenza generativa a volte entrano in azienda “dalla finestra”, per così dire, cioè da software già in uso, su cui i vendor realizzano integrazioni e aggiornamenti. In pratica, si “compra” GenAI anche senza averne l’intenzione. “Mentre la GenAI scivola verso la fossa della disillusione, vengono dedicati sempre più tempo e investimenti alle funzionalità offerte dai fornitori software incumbent”, ha aggiunto Lovelock. “I Cio si stanno interessando a casi d’uso più semplici e plug&play, mentre la funzionalità di GenAI viene loro venduta, anche se non necessariamente la stanno acquistando”.

Il sondaggio di Gartner racconta anche che i 252 leader di aziende europee e nordamericane sui 252 leader interpellati temono soprattutto possibili shock dell’economia (41%) e di geopolitica (32%). Di contro, le pressioni derivanti dai clienti, dalla concorrenza e dalle normative sono percepiti come rischi secondari. Sul campione considerato, il 61% pensa che la propria azienda abbia iniziato il 2025 in una posizione migliore rispetto a quella di inizio 2024. Solo il 24% si aspetta di ottenere quest’anno risultati superiori alle stime iniziali.

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